Normativa e prassi

18 Giugno 2021

Test Covid-19, salta l’invio al Sts per il laboratorio non autorizzato

La struttura non autorizzata dalla Regione all’erogazione di prestazioni sanitarie nei confronti delle persone e chiamata in aiuto dall’ente territoriale soltanto a causa della pandemia per accelerare lo svolgimento di test diagnostici per la ricerca del virus Sars-CoV-2, non è tenuta a trasmettere i dati relativi alla spesa sostenuta dai pazienti al Sistema tessera sanitaria ai fini della precompilata.

È la precisazione contenuta nella risposta n. 416 del 18 giugno 2021.

La richiesta di chiarimenti arriva da un ente di diritto pubblico, che opera con compiti di sanità pubblica, veterinaria e alimentare, e svolge la propria attività tecnico diagnostica su animali e non su persone. L’istante è stato inserito nella rete dei laboratori della Regione che si occupano della ricerca del coronavirus sulle persone e, di conseguenza, ha eseguito, a tal fine, su richiesta medica, test diagnostici, che vengono effettuati da infermieri della Regione, rilasciando regolare fattura a chi si sottopone al controllo.

L’ente ritiene di non rientrare tra i soggetti obbligati a trasmettere al Sistema tessera sanitaria, per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, i dati dei pazienti sottoposti a tampone e ne chiede conferma all’amministrazione finanziaria che ne approva il ragionamento. Il laboratorio evidenzia, in particolare, di non essere ricompreso tra le strutture autorizzate per l’erogazione dei servizi sanitari e non accreditate, non appartenendo a nessuna delle categorie previste dalla disposizione che individua le strutture mediche tenute all’adempimento – comma 3, articolo 3, Dlgs n. 175/2014 – perché svolge, per statuto, la propria attività tecnico diagnostica su animali e non eroga prestazioni sanitarie e, soltanto in via eccezionale e nel tempo dalla pandemia, è stato autorizzato in emergenza dalla Regione ad utilizzare i propri laboratori per la diagnosi su pazienti e non su animali.

La norma richiamata prevede che i soggetti che erogano servizi sanitari per i quali è consentita la deduzione o la detrazione della spesa, comprese le strutture autorizzate per l’erogazione dei servizi sanitari e non accreditate, devono inviare al Sistema tessera sanitaria i dati relativi.

Dalle informazioni presenti nell’interpello, emerge che l’istante svolge prestazioni di sicurezza sanitaria alimentare e del settore mediante, tra l’altro, attività di ricerca, diagnostica, sorveglianza e sperimentazione, ma non sembra essere stato autorizzato dalla Regione all’esercizio dell’attività sanitaria o socio-sanitaria sulle persone come invece prevede la disciplina in materia.

L’autorizzazione e la successiva determinazione rilasciate dalla Regione nel 2020, infatti, include l’ente nella rete dei laboratori chiamati a collaborare per garantire maggiore tempestività nell’esecuzione dei test per rilevare la presenza del Covid-19. I due provvedimenti hanno carattere d’urgenza, per il solo periodo emergenziale. Non fa differenza il fatto che i tamponi siano effettuati anche presso i drive-in, perché i campioni sono prelevati “previa prescrizione medica” da personale infermieristico della Regione.

In conclusione, in mancanza di altre tipologie di autorizzazione, l’Agenzia condivide il convincimento dell’istante e ritiene che l’ente non possa essere ricondotto tra le strutture (articolo 3, comma 3, su menzionato), tenute alla trasmissione al Sistema tessera sanitaria dei dati relativi alle spese sostenute dai pazienti su cui ha effettuato la diagnosi Sars-coV-2.

Test Covid-19, salta l’invio al Sts per il laboratorio non autorizzato

Ultimi articoli

Normativa e prassi 3 Maggio 2024

Integratori alimentari con Iva al 10%, serve la classificazione delle Dogane

L’aliquota Iva ridotta, pari al 10%, non può applicarsi in via generalizzata alle vendite di integratori alimentari, essendo riconosciuta solo se i prodotti sono classificabili nella voce doganale 2106 della nomenclatura combinata di cui al regolamento Cee 2658/87, allegato 1.

Normativa e prassi 3 Maggio 2024

Depositi fiscali e recupero Iva, che fare per il surplus d’imposta

L’azienda che acquista gasolio per autotrazione immesso in un deposito fiscale, senza addebito Iva al momento della transizione, in base al regime introdotto dalla legge di bilancio 2018, e provvede al versamento cumulativo dell’imposta sulla stima delle estrazioni previste, recupera l’eventuale eccedenza Iva nei periodi successivi fino a esaurimento del credito.

Attualità 3 Maggio 2024

Attenzione allo “smishing”, falsi rimborsi che corrono via sms

È in circolazione una nuova forma di false comunicazioni dell’Agenzia delle entrate costruite ad arte da malintenzionati per acquisire illecitamente dei dati.

Attualità 2 Maggio 2024

Definizione agevolata dei pvc, modello fac-simile dell’Agenzia

A partire dai verbali emessi dalle Entrate o dalla Guardia di finanza a decorrere dallo scorso 30 aprile, il contribuente che riceve un processo verbale di constatazione può scegliere di definire il suo contenuto integrale con sanzioni particolarmente ridotte, secondo il nuovo istituto previsto dall’articolo 5-quater del Dlgs n.

torna all'inizio del contenuto