Dati e statistiche

8 Giugno 2023

Mercato immobiliare non residenziale: il 2023 si apre con il segno meno

Torna il consueto appuntamento con le “Statistiche Trimestrali” del mercato immobiliare non residenziale, report redatto dall’Ufficio statistiche e studi della direzione centrale Servizi estimativi e Osservatorio del mercato immobiliare, che illustra l’andamento delle compravendite, espresse in termini di Ntn (vedi nota metodologica nei settori commerciale, produttivo e agricolo). I dati, riferiti al primo trimestre 2023, sono disponibili da oggi, 8 giugno 2023, sul sito dell’Agenzia delle entrate.

Il 2023 per il mercato non residenziale parte con un segno negativo: i volumi scambiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno registrano, infatti, una flessione del 3,5% per un totale di 53.927 unità immobiliari compravendute. La figura sotto riportata ben evidenzia come il calo osservato colpisca tutti i settori del comparto consolidando una tendenza già avviata negli ultimi trimestri del 2022.

Numero indice del NTN destagionalizzato per i settori Terziario-commerciale, Produttivo e Produttivo-agricolo (base primo trimestre 2012)

grafico non residenziali

Il documento fornisce, a livello nazionale e per area territoriale, il dettaglio relativo a ciascun settore, i cui principali risultati sono riportati di seguito.

Terziario-commerciale
Il settore terziario-commerciale (Tco) subisce una contrazione del 2,5%, più accentuata nei comuni non capoluogo (-2,9%) rispetto ai comuni capoluogo (-1,5%). Analizzando i dati territoriali, si osserva che le aree investite dalle perdite maggiori sono il Centro (-8,9%) e il Nord Est (-7,2%) condizionate principalmente dal risultato negativo dei comuni minori che registrano decrementi rispettivamente dell’11,8% e del 9,5 per cento. Più modesta è la diminuzione del Ntn nel Nord Ovest (-2,3%) mentre, in controtendenza, le aree del Sud e delle Isole che, rispetto al I trimestre 2022, vedono aumentare gli scambi del 2,6% e dell’11,4%. Nel trimestre di riferimento, marzo è stato il mese che ha riportato la riduzione più elevata (-8,8%), in particolare nei comuni capoluogo (-11,9%), compensando così la crescita rilevata a gennaio (+13,1%). Relativamente al settore commerciale, vengono forniti anche i dati attinenti alle diverse sotto-destinazioni: Uffici e studi privati, Negozi e laboratori, Depositi e autorimesse e, infine, il gruppo composto dalle unità appartenenti alle categorie catastali B/4, D/2, D/5, D/8.
I depositi commerciali e le autorimesse assorbono circa il 57% del mercato dell’intero settore Tco, seguiti dai negozi e i laboratori (29,6%) e con quote decisamente più basse da uffici e studi privati (9,1%) e le restanti tipologie (4,4%). L’unico dato confortante arriva dai negozi che registrano un rialzo delle compravendite pari a 5,3%, diffuso in tutte le aree del paese; soffrono tutti gli altri comparti, dagli uffici (-3,8%) ai depositi (-5,8%) passando per le altre tipologie (-4,1%). L’elemento interessante di questo trimestre è la frattura tra Nord e Sud: a differenza delle aree centro-settentrionali, infatti, il Sud e, in particolare, le Isole mostrano incrementi del Ntn in tutti i segmenti considerati. La contrazione degli scambi nei diversi segmenti è accompagnata anche da una generalizzata diminuzione della superficie trasferita, pari al -21% circa per gli uffici, al -7% circa per i depositi e più o meno stabile per i negozi (-0,4%).
L’approfondimento sulle grandi città riflette, con entità differenti, l’andamento emerso dall’analisi dei dati nazionali: da segnalare, per gli uffici, il consistente calo delle compravendite nelle metropoli di Roma (-31,5%) e Milano (-43,3%).

Settore produttivo
Il settore produttivo evidenzia una variazione tendenziale annua del -3,6%, più contenuta rispetto a quella osservata nell’ultimo trimestre del 2022. Le flessioni più significative si rilevano nelle regioni del Sud (-8,6%) e del Centro (-7,9%), mentre è positivo il dato del Nord Est (+3,2%). Analogamente a quanto visto per il settore terziario-commerciale, marzo è risultato il mese più difficile per gli scambi (-7,8% rispetto a marzo 2022). L’analisi dei volumi scambiati per classi di rendita mostra che gli immobili più compravenduti appartengono alla classe 500 -| 5.000 euro di rendita (che con 1.461 Ntn rappresenta circa il 44% del totale scambiato), mentre quelli appartenenti alla classe più elevata (oltre 10 mila euro) hanno subito la contrazione peggiore (-9,6%), indipendentemente dall’area geografica considerata.

Produttivo agricolo
Le compravendite nel settore agricolo si riducono del 3,9% rispetto al primo trimestre 2022; il dato disaggregato per area territoriale, però, racconta di una crescita, seppur moderata, nelle aree del Nord e di un progressivo decremento al Centro-Sud.

Altre destinazioni
Il report dedica uno spazio anche a tutte le unità non residenziali non riconducibili ai precedenti settori, caratterizzate, con un peso del 97% circa, dagli immobili censiti nelle categorie catastali del gruppo F. Come per gli altri settori, il Ntn segna un ribasso, pari a -5,4%.

Mercato immobiliare non residenziale: il 2023 si apre con il segno meno

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