Attualità

29 Gennaio 2018

Lotta alle indebite compensazioni:l’azione congiunta di AdE e GdF

Attualità

Lotta alle indebite compensazioni:
l’azione congiunta di AdE e GdF

Scoperte operazioni illecite per 186 milioni di euro e 155 milioni di Iva evasa. I falsi crediti d’imposta erano stati creati con la collaborazione di diversi professionisti compiacenti

Lotta alle indebite compensazioni:|l’azione congiunta di AdE e GdF
L’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza rendono noti i risultati delle indagini congiunte finalizzate al contrasto delle indebite compensazioni. In un comunicato stampa, le due istituzioni tracciano il bilancio delle operazioni investigative messe in atto negli ultimi mesi su alcune parti del territorio nazionale (in particolare, Lombardia ed Emilia-Romagna).

Le operazioni fraudolente
Sotto la lente di ingrandimento di AdE e GdF sono finite alcune società che, grazie all’aiuto di professionisti compiacenti, avevano creato crediti tributari fittizi, ceduti a una serie di imprese (“beneficiarie della frode”) per compensare debiti d’imposta.

Lo schema fraudolento architettato si articolava in più fasi:

  • creazione di società “cartiere” intestate a prestanome gravati da procedimenti penali e/o di polizia
  • utilizzo di fatture per operazioni inesistenti allo scopo di creare falsi crediti d’imposta
  • i crediti d’imposta fittizi (risultanti da dichiarazioni fraudolente) venivano successivamente ceduti a società “beneficiarie della frode”, che li utilizzavano per compensare debiti fiscali o previdenziali
  • alla frode partecipavano professionisti compiacenti in qualità di certificatori dei crediti Iva indicati nelle dichiarazioni e di depositari della documentazione contabile delle società coinvolte (commercialisti) ovvero di pubblici ufficiali roganti degli atti sottoposti a registrazione volti a consentire la cessione dei crediti fittizi (notai). 

I risultati delle indagini
Grazie alle indagini condotte congiuntamente dalle unità operative della Guardia di finanza e dalla struttura antifrode dell’Agenzia, sotto la direzione delle competenti autorità giudiziarie, sono stati raggiunti i seguenti risultati di servizio:

  • emersione di illecite compensazioni d’imposta per oltre 186 milioni di euro
  • Iva evasa scoperta per oltre 155 milioni di euro
  • segnalazione alle competenti Autorità giudiziarie di 135 responsabili di vari reati (tra l’altro, associazione per delinquere, dichiarazione fraudolenta, occultamento e distruzione di documenti contabili, omessa e infedele dichiarazione, indebita compensazione, truffa, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, auto-riciclaggio e reimpiego di denaro e altre utilità di provenienza illecita)
  • esecuzione di 30 misure restrittive della libertà personale
  • esecuzione di provvedimenti di sequestro preventivo, anche nella forma “per equivalente”, delle imposte evase, di beni mobili, immobili, aziende, disponibilità finanziarie e altri valori per oltre 200 milioni di euro
  • individuazione di 176 fra aziende e società coinvolte nelle operazioni fraudolente
  • scoperta di oltre 1.370 lavoratori irregolari. 

Gli sviluppi per il futuro
Nel comunicato, infine, si sottolinea che AdE e GdF porteranno avanti le attività congiunte di analisi di rischio nel settore delle indebite compensazioni di crediti con l’obiettivo di realizzare ulteriori interventi condivisi, anche in altre parti del territorio nazionale, ponendo particolare attenzione al coinvolgimento di professionisti “facilitatori” della frode, nonché all’utilizzo di filiere di cooperative riunite in consorzi.

pubblicato Martedì 6 Febbraio 2018

Lotta alle indebite compensazioni:l’azione congiunta di AdE e GdF

Ultimi articoli

Attualità 26 Maggio 2023

Correzioni di istanza Civis: falso, la mail contiene un malware

L’Agenzia delle entrate avvisa che è in corso di diffusione una campagna di phishing attuata tramite false comunicazioni trasmesse via e-mail.

Attualità 26 Maggio 2023

Comunicazione Fatca senza Tin: no problem, nessuna sanzione

L’Internal revenue service degli Stati Uniti (Irs), infatti, con una notice dello scorso 30 dicembre, informata delle difficoltà che le istituzioni finanziarie italiane riscontrano nella raccolta del codice fiscale statunitense (Tin), ha precisato, con riferimento alla comunicazione dei dati relativi agli anni dal 2022, 2023 e 2024, che la mancata acquisizione e comunicazione del Tin, in relazione a un conto già esistente al 30 giugno 2014, non determinerà di per sé gravi conseguenze.

Attualità 25 Maggio 2023

Statistiche delle dichiarazioni Irpef, il Mef pubblica i dati 2021

Sul sito del Dipartimento delle finanze sono disponibili i dati su dichiarazioni Irpef dei titolari di partita Iva, reddito prevalente delle persone fisiche e Isa.

Normativa e prassi 25 Maggio 2023

“Decreto bollette” ai titoli di coda, palazzo Madama rinnova la fiducia

Art. 2 – Riduzione dell’Iva e degli oneri generali nel settore gas per il secondo trimestre dell’anno 2023 (modificato) Destinati, per l’anno 2023, 1,5 milioni di euro a favore dei Comuni in condizioni di predissesto, con popolazione da 25mila a 35mila abitanti, il cui piano di riequilibrio finanziario è stato approvato dalla Corte dei conti nel 2015 per l’anno 2014 e fino al 2023 e che, a seguito della sentenza 18/2019 della Corte costituzionale, si sono visti ridurre – dai trenta anni riconosciuti dalla norma della legge di stabilità 2016 poi dichiarata illegittima (articolo 1, comma 714, legge 208/2015) ai dieci anni ordinariamente previsti dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (articolo 243-bis, Dlgs 267/2000) – l’intervallo temporale a disposizione per restituire le anticipazioni di liquidità da parte dello Stato, di cui hanno usufruito accedendo al “Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali” (articolo 243-ter, Tuel).

torna all'inizio del contenuto