5 Gennaio 2018
I dati arrivano al Fisco via web: il credito d’imposta ha i suoi codici
Normativa e prassi
I dati arrivano al Fisco via web:
il credito d’imposta ha i suoi codici
Riguardano l’una tantum di 100 euro per l’adeguamento tecnologico delle imprese che trasmettono i dati delle fatture e quella di 50 euro per la trasmissione dei corrispettivi
Tale credito d’imposta spetta anche a coloro abbiano esercitato l’opzione per la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati di tutte le fatture, emesse e ricevute, e delle relative variazioni, effettuata anche mediante il Sistema di Interscambio (articolo 1, comma 3, Dlgs 127/2015).
In entrambi i casi, il credito spetta ai soggetti in attività nel 2017 purché nell’anno precedente a quello in cui è stato sostenuto il costo per l’adeguamento tecnologico abbiano realizzato un volume di affari non superiore a 50mila euro.
Agli stessi contribuenti è, inoltre riconosciuto un ulteriore credito d’imposta, anch’esso una tantum, di 50 euro qualora, avendone i requisiti, abbiano esercitato, entro il 31 dicembre 2017, anche l’opzione per la trasmissione telematica al Fisco dei dati dei corrispettivi.
Entrambi i crediti d’imposta possono essere utilizzati esclusivamente in compensazione a decorrere dal 1° gennaio 2018.
Per consentire l’impiego dei crediti d’imposta, l’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 2/E del 5 gennaio 2018, ha istituito i seguenti codici tributo:
- “6881” – Credito d’imposta – Adeguamento tecnologico – 100 euro
- “6882” – Credito d’imposta – Adeguamento tecnologico – 50 euro.
Il modello F24 deve essere presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline, pena il rifiuto del versamento, in modo da consentire all’Amministrazione finanziaria di verificare che l’utilizzo dei crediti d’imposta avvenga entro i limiti d’importo stabiliti.
Se il credito utilizzato dallo stesso soggetto risulta superiore all’importo massimo stabilito, il modello F24 che ha determinato il superamento del limite viene scartato.
Infine, le solite indicazioni di compilazione:
- i codici tributo vanno riportati nella sezione “Erario” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, o, se il contribuente deve riversare il credito, nella colonna “importi a debito versati”
- per il campo “anno di riferimento” va utilizzato il formato “AAAA”, indicando l’anno in cui è stato sostenuto il costo per l’adeguamento tecnologico.
pubblicato Venerdì 5 Gennaio 2018
Ultimi articoli
Normativa e prassi 7 Novembre 2025
Immobili, le indennità di servitù dal 2024 rientrano nei redditi diversi
La nuova formulazione della norma di riferimento impone la tassazione delle somme percepite per la costituzione di diritti reali di godimento, anche se derivanti da esigenze di pubblica utilità L’indennità di servitù, corrisposta a titolo di saldo in relazione alla costituzione del diritto reale di godimento, come nel caso di una linea elettrica a servizio di un immobile ubicato in un’area interessata da un esproprio finalizzato alla realizzazione di un progetto di pubblica utilità, va tassata come reddito diverso.
Normativa e prassi 7 Novembre 2025
Liquidazione Iva di gruppo, focus sull’esonero dalla garanzia
In una risposta ad interpello l’Agenzia fa luce sui requisiti per fruirne con riguardo alle eccedenze di imposta a credito compensate tra le società che fanno parte del perimetro di liquidazione Con una risposta a un interpello, l’Agenzia fornisce chiarimenti sui requisiti per l’esonero dalla presentazione della garanzia per le eccedenze di credito Iva utilizzate in compensazione nell’ambito della liquidazione dell’Iva di gruppo (articolo 73 comma 3 del Dpr n.
Attualità 7 Novembre 2025
False comunicazioni dell’Agenzia anche a tema rimborsi
In caso di dubbi sulla veridicità delle comunicazioni ricevute apparentemente dalle Entrate, è sempre consigliabile consultare la pagina apposita sul sito istituzionale o rivolgersi all’assistenza Con l’avviso del 7 novembre, è descritta una falsa comunicazione in circolazione che, sfruttando illecitamente il logo dell’Agenzia delle entrate, informerebbe su un presunto rimborso fiscale €1495,39.
Attualità 6 Novembre 2025
Nuova campagna di phishing, sulla dichiarazione delle criptovalute
Una mail fraudolenta induce il destinatario a utilizzare un servizio telematico inesistente dell’Agenzia per effettuare la dichiarazione del proprio patrimonio in valuta virtuale L’Agenzia delle entrate segnala l’ennesimo caso di phishing finalizzato a ottenere i dati degli utenti.
