Normativa e prassi

18 Ottobre 2018

Bonus investimenti pubblicitari:inaccessibile senza “incremento”

Normativa e prassi

Bonus investimenti pubblicitari:
inaccessibile senza “incremento”

La ratio della disposizione risiede nel voler premiare, attraverso la concessione dell’agevolazione fiscale, chi sfrutta di anno in anno maggiori risorse per la promozione

Bonus investimenti pubblicitari:|inaccessibile senza “incremento”
L’impresa appena nata, che effettua investimenti pubblicitari nel primo anno di attività, non può beneficiare del bonus pubblicità, in quanto la norma istitutrice dell’agevolazione premia solo quelli “incrementali” e, nel caso sottoposto all’attenzione dell’Agenzia, manca il dato storico necessario per il confronto. È ciò che si legge nella risposta 38/2018 fornita in linea con il parere n. 01255/2018 del Consiglio di Stato.
 
Per chiarezza, si tratta del credito d’imposta previsto dall’articolo 57-bis del Dl 50/2017 in favore delle imprese, dei lavoratori autonomi e degli enti non commerciali che effettuano investimenti “incrementali” in campagne pubblicitarie. In sostanza, perché il bonus entri in azione, il loro valore deve superare di almeno l’1% per cento gli analoghi investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione (stampa quotidiana e periodica ed emittenti radio-televisive a diffusione locale).
Lo sconto d’imposta riconosciuto è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative.
 
La risposta, però, non chiude definitivamente l’accesso al bonus. Il contribuente, infatti, potrà beneficiarne per le spese eventualmente sostenute nel 2018, se rispondenti ai requisiti di agevolabilità richiesti dalla norma.

pubblicato Giovedì 18 Ottobre 2018

Bonus investimenti pubblicitari:inaccessibile senza “incremento”

Ultimi articoli

Normativa e prassi 2 Maggio 2024

Indennità a esperti distaccati in Ue, non imponibili se a carico dell’Unione

Le indennità pagate a un “Esperto nazionale distaccato” presso l’Unione europea che sono totalmente a carico del bilancio unionale e non di un’amministrazione pubblica italiana non concorrono all’imponibile del contribuente in Italia e, pertanto, non devono essere dichiarate e assoggettate a imposizione nel nostro Paese.

Normativa e prassi 2 Maggio 2024

Rimborsi Iva dopo la Brexit, valgono le regole per i Paesi Ue

Scaduto il periodo di transizione che ha seguito la Brexit, sulla base dell’Accordo raggiunto tra Italia e Regno Unito lo scorso 7 febbraio, ai rimborsi Iva erogati in relazione a operazioni effettuate con il Paese oltremanica, deve essere applicato, con effetto retroattivo, dal 1° gennaio 2021, l’articolo 38-ter del Dpr n.

Normativa e prassi 30 Aprile 2024

Cfc, pronte le regole che consentono di optare per l’imposta sostitutiva

Per snellire, come indicato dalla legge di delega fiscale, la disciplina delle imprese estere controllate, il Dlgs n.

Normativa e prassi 30 Aprile 2024

Approvate con decreto le modifiche agli Isa 2024

Con il decreto 29 aprile 2024 del Ministero dell’Economia e delle finanze, in corso di pubblicazione, sono state approvate le modifiche ai 175 indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), applicabili al periodo d’imposta 2023 (“Isa 2024”), al fine di tenere conto delle ricadute correlate al nuovo scenario economico associato alle tensioni geopolitiche, ai prezzi dell’energia, degli alimentari e all’andamento dei tassi di interesse.

torna all'inizio del contenuto