Dati e statistiche

28 Febbraio 2025

Dichiarazioni Ires e Irap 2022, online le statistiche complete

Sono consultabili sul sito del Dipartimento finanze le statistiche complete sulle dichiarazioni Ires e Irap relative all’anno d’imposta 2022 e presentate, quindi, nel 2023 e 2024: sono comprese infatti le dichiarazioni delle società di capitali e degli enti non commerciali il cui anno d’imposta non coincide con l’anno solare e che quindi hanno chiuso il periodo d’imposta 2022 nel corso del 2023.

Con la pubblicazione dei dati delle società di capitali è ora possibile consultare sul sito internet del Dipartimento delle finanze tutte le statistiche relative all’anno d’imposta 2022 delle 3.070.540 imprese italiane: 1.142.260 ditte individuali, 572.038 società di persone e 1.356.242 società di capitali ed enti commerciali.

Di seguito una panoramica dei principali dati presentata dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

Dichiarazioni Ires
L’imposta totale dichiarata è stata di 49,6 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021): 33,5 miliardi sono stati dichiarati da società di capitali che non aderiscono al regime del Consolidato fiscale (+21,3% rispetto al 2021), 15,4 miliardi da società di capitali consolidanti (+19% rispetto al 2021) e 720 milioni di euro dagli enti non commerciali (+2% rispetto al 2021).

Il reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali, pari a 255,2 miliardi di euro, registra un incremento del 17,7% rispetto al 2021. I settori che evidenziano i maggiori aumenti del reddito sono: “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione” (+122,6%), “Costruzioni” (+38,2%), “Attività Manifatturiere” (+22,5%) e “Trasporto e magazzinaggio” (+20,8%).

I dati sulla deduzione Ace (Aiuto alla crescita economica)

Rispetto al 2021, ricorda il Mef, nel 2022 trova applicazione soltanto il rendimento nazionale dell’1,3% sulle variazioni in aumento del capitale (Ace ordinaria). 
Le società di capitali con Ace spettante sono oltre 373.121 (valore stabile rispetto all’anno precedente), per un ammontare di deduzione spettante di 25,7 miliardi di euro maturata nell’anno e comprensiva dell’eccedenza pregressa (-15% rispetto al 2021, per effetto dell’Ace innovativa applicata nel 2021, e +34,4% rispetto al 2020). L’eccedenza pregressa relativa all’anno precedente, pari a 14,4 miliardi di euro (+16% rispetto al 2021), ha riguardato oltre 113.697 società, mentre l’ammontare di deduzione non utilizzata nell’anno e riportabile agli anni successivi è pari a 15,4 miliardi di euro (-7,7%rispetto al 2021).

L’Ace nel 2022 è stata utilizzata da 265.455 società che ne hanno usufruito individualmente, per un ammontare complessivo di circa 4,5 miliardi di euro, mentre le società di capitali che hanno aderito al consolidato fiscale hanno usufruito direttamente o indirettamente della misura agevolativa per circa 5,2 miliardi di euro.

Analisi della deducibilità degli interessi passivi
Il Mef ricorda che le regole sulla deducibilità degli interessi passivi influiscono sostanzialmente sulla determinazione del reddito imponibile ai fini Ires: in particolare, in estrema sintesi, sono interamente deducibili gli interessi passivi fino all’ammontare corrispondente a quello degli interessi attivi, mentre gli interessi passivi che eccedono quelli attivi sono deducibili nei limiti del 30% del Reddito operativo lordo (Rol).

Andando sulle statistiche, gli interessi passivi di competenza del periodo d’imposta ammontano a 45,5 miliardi di euro (+33,4% rispetto al 2021), mentre quelli afferenti a periodi precedenti, e riportabili in quanto non dedotti precedentemente, ammontano a 37,3 miliardi di euro (-1,5% rispetto al 2021). La quota di interessi deducibili (comprensiva di quelli dei periodi precedenti) è pari a circa 40 miliardi di euro (49% del totale degli interessi passivi).

Crediti d’imposta
Tra i principali crediti d’imposta riconosciuti alle società di capitali meritano attenzione i crediti per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali che nel 2020 hanno sostituito precedenti agevolazioni (ex super-ammortamento e iper-ammortamento).

Dal 2020, infatti, le agevolazioni del super-ammortamento e dell’iper-ammortamento sono state trasformate in crediti d’imposta.

Per il 2022 si segnalano:

  • il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali (ex super-ammortamento) di cui hanno beneficiato oltre 123 mila società di capitali che hanno maturato un ammontare di 859 milioni di euro
  • il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 è stato dichiarato da oltre 62 mila società di capitali che hanno maturato un ammontare di 8,6 miliardi di euro
  • il credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 è andato a beneficio di oltre 10 mila società di capitali per un ammontare maturato di 252 milioni di euro
  • il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, in transizione ecologica e in innovazione tecnologica (legge n. 160/2019) è stato dichiarato da oltre 14 mila società di capitali per un ammontare di 1,2 miliardi di euro.

Questi crediti d’imposta sono finanziati in parte con i fondi Pnrr.

Dichiarazioni Irap
Per il 2022 hanno presentato la dichiarazione Irap 2.101.567 soggetti (-37% rispetto al 2021). La contrazione del numero dei dichiaranti rispetto all’annualità 2021 è principalmente dovuta all’esonero della dichiarazione delle persone fisiche per l’anno d’imposta 2022 – come previsto dalla Legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 8, legge n. 234/2021) – e alla riduzione del 2,9% del numero delle società di persone che hanno presentato la dichiarazione Irap.

I soggetti che dichiarano un valore della produzione diverso da zero (al netto di tutte le deduzioni del costo del lavoro) sono 1.834.990 (-36,2% rispetto all’anno precedente), per un ammontare complessivo di 475 miliardi di euro (+5,4% rispetto al 2021). L’aumento del valore della produzione dichiarato, nonostante l’esclusione delle persone fisiche, è stato trainato in misura rilevante dalle società di capitali (+15,1% rispetto al 2021) e dalle società di persone (+14,2% rispetto al 2021). L’aumento ha interessato in misura significativa i seguenti settori: “Attività manifatturiere” (passando da 95,8 a 108,9 miliardi di euro, +13,6%) e “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione” (che dai 5,6 miliardi di euro del 2021 passa ai 12,1 miliardi nel 2022, +114,4%). Inoltre, è da evidenziare anche l’andamento del settore “Trasporto e magazzinaggio” che registra un +38,6% rispetto all’anno precedente.

Dichiarazioni Ires e Irap 2022, online le statistiche complete

Ultimi articoli

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Case modulari “chiavi in mano”: sono immobili da cedere senza Iva

L’Agenzia delle entrate chiarisce che le abitazioni prefabbricate pronte all’uso vanno trattate come fabbricati, con esenzione dall’imposta sul valore aggiunto salvo i casi di impresa costruttrice Le case modulari prefabbricate, complete di impianti e rifiniture e pronte per essere abitate, devono essere qualificate come beni immobili (articolo 13-ter del Regolamento Ue n.

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Integratori e dispositivi medici, chiarimenti sulle aliquote Iva

Nella giornata di oggi due risposte delle Entrate chiariscono il corretto trattamento Iva delle cessioni di un integratore alimentare e di un dispositivo che scherma i raggi X Può beneficiare dell’aliquota Iva al 10% l’integratore alimentare classificato, con apposito parere dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fra le ”Preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove: ­altre” (Codice NC 210690).

Attualità 5 Dicembre 2025

Nuovo phishing a tema fiscale: false comunicazioni di rimborsi

Una mail fraudolenta induce il destinatario a compilare un modulo con i propri dati anagrafici e i dettagli della carta di credito per ottenere un fantomatico accredito Con l’avviso del 5 dicembre, l’Agenzia allerta i contribuenti su una nuova campagna di phishing basata sulla falsa comunicazione di rimborsi fiscali.

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Dispositivi medici oftalmici, chiarita l’aliquota Iva applicabile

In questo caso si tratta di prodotti destinati alla cura e prevenzione classificabili nella voce 3004, relativa ai medicamenti preparati per scopi terapeutici, e quindi agevolabili L’Agenzia delle entrate, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), ha sciolto i dubbi di due società produttrici e distributrici di dispositivi medici oftalmici circa la corretta aliquota Iva da applicare, confermando che alle cessioni di questi dispositivi può essere applicata quella ridotta del 10% (risposta n.

torna all'inizio del contenuto