Attualità

6 Dicembre 2024

Falsi rimborsi fiscali: il phishing torna in azione

Le truffe online non conoscono tregua. L’Agenzia con l’avviso del 6 dicembre mette in guardia sull’ennesima campagna di phishing che sfrutta il tema dei rimborsi fiscali e il logo dell’Amministrazione per sottrarre via mail le credenziali bancarie delle malcapitate vittime. Come già avvenuto in circostanze simili, i truffatori utilizzano il pretesto di un falso rimborso dell’Amministrazione finanziaria in favore del destinatario della comunicazione per incoraggiarlo a inserire i propri dati personali o, come in questo caso, le credenziali del proprio istituto di credito bancario.

Le comunicazioni mail relative a questa nuova tipologia di phishing si caratterizzano per:

  • mittente indirizzo estraneo all’Agenzia delle entrate
  • riferimento nel corpo del messaggio o nell’oggetto a un fantomatico rimborso fiscale di importo variabile e casuale
  • presenza di un link malevolo che punta a una pagina con una grafica simile a quella dell’Agenzia delle entrate.

Cliccando sul link presente nel corpo della mail si viene indirizzati a una pagina di phishing nella quale l’utente viene invitato a selezionare la propria banca, a partire dall’elenco proposto, per una verifica dell’account ai fini del corretto trasferimento dell’importo da rimborsare.

A seguire, una schermata del portale contraffatto.

Phishing 6 dicembre

Le comunicazioni potrebbero esser recapitate anche sulla Pec della vittima, con l’intento di renderle ancora più verosimili.

L’Agenzia raccomanda di prestare la massima attenzione a questa tipologia di comunicazioni, di non cliccare sui link presenti, di non scaricare, aprire e compilare eventuali allegati, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni.

L’Agenzia delle entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’ufficio territorialmente competente.

Falsi rimborsi fiscali: il phishing torna in azione

Ultimi articoli

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Case modulari “chiavi in mano”: sono immobili da cedere senza Iva

L’Agenzia delle entrate chiarisce che le abitazioni prefabbricate pronte all’uso vanno trattate come fabbricati, con esenzione dall’imposta sul valore aggiunto salvo i casi di impresa costruttrice Le case modulari prefabbricate, complete di impianti e rifiniture e pronte per essere abitate, devono essere qualificate come beni immobili (articolo 13-ter del Regolamento Ue n.

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Integratori e dispositivi medici, chiarimenti sulle aliquote Iva

Nella giornata di oggi due risposte delle Entrate chiariscono il corretto trattamento Iva delle cessioni di un integratore alimentare e di un dispositivo che scherma i raggi X Può beneficiare dell’aliquota Iva al 10% l’integratore alimentare classificato, con apposito parere dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fra le ”Preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove: ­altre” (Codice NC 210690).

Attualità 5 Dicembre 2025

Nuovo phishing a tema fiscale: false comunicazioni di rimborsi

Una mail fraudolenta induce il destinatario a compilare un modulo con i propri dati anagrafici e i dettagli della carta di credito per ottenere un fantomatico accredito Con l’avviso del 5 dicembre, l’Agenzia allerta i contribuenti su una nuova campagna di phishing basata sulla falsa comunicazione di rimborsi fiscali.

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Dispositivi medici oftalmici, chiarita l’aliquota Iva applicabile

In questo caso si tratta di prodotti destinati alla cura e prevenzione classificabili nella voce 3004, relativa ai medicamenti preparati per scopi terapeutici, e quindi agevolabili L’Agenzia delle entrate, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), ha sciolto i dubbi di due società produttrici e distributrici di dispositivi medici oftalmici circa la corretta aliquota Iva da applicare, confermando che alle cessioni di questi dispositivi può essere applicata quella ridotta del 10% (risposta n.

torna all'inizio del contenuto