Normativa e prassi

25 Marzo 2024

Servizi aeroportuali del Comune, scontano l’Iva secondo “decreto”

Le somme corrisposte dai proprietari degli aeromobili al Comune proprietario dell’aeroscalo, a fronte di “servizi aeroportuali” quali “approdo/partenza”, “stazionamento sul piazzale” scoperto o all’interno di hangar e “apertura anticipata o chiusura posticipata” dell’aeroporto, sono soggette a Iva. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate, nella risposta a interpello n. 79 del 25 marzo 2024, fornita a un Comune, il quale ritiene non sussistere i requisiti soggettivo e oggettivo alla base del pagamento dell’imposta. Il primo, in quanto autorità pubblica non soggetto passivo Iva; il secondo poiché non si tratterebbe di corrispettivi per un servizio reso dal Comune, ma di una sorta di canone per il mero utilizzo temporaneo di suolo pubblico.

L’Amministrazione, con il supporto del decreto Iva (articoli 3 e 4, Dpr n. 633/1972) e della direttiva europea sull’imposta (la 2006/112/Ce – Titolo I, articolo 2, e Titolo IV articoli 24 e seguenti), spiega all’ente locale istante, che il presupposto oggettivo si ravvisa ogniqualvolta sussiste una correlazione tra attività finanziata ed erogazione di denaro. In relazione al presupposto soggettivo, inoltre, fa notare che l’articolo 4 del decreto Iva, tra l’altro, prevede che per gli enti pubblici e privati “che non abbiano per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali o agricole, si considerano effettuate nell’esercizio di imprese soltanto le cessioni di beni e le prestazioni di servizi fatte nell’esercizio di attività commerciali o agricole” (comma 4) e che non si considerano commerciali “le operazioni effettuate dallo Stato, dalle regioni, dalle province, dai comuni e dagli altri enti di diritto pubblico nell’ambito di attività di pubblica autorità”. E ancora, con specifico riferimento ai “servizi aeroportuali”, che “… sono considerate in ogni caso commerciali, ancorché esercitate da enti pubblici, le seguenti attività: h) servizi portuali e aeroportuali” comma 5.

Quindi, la prestazione di tali servizi configura attività di natura commerciale, cui consegue l’assoggettamento a Iva dei relativi compensi.

Nel caso alla sua attenzione, osserva l’Agenzia, il Comune, quale gestore dell’Aeroporto, percepisce dai proprietari degli aeromobili somme corrisposte a fronte di ”servizi aeroportuali” che, per lo specifico dettato normativo, sono da assoggettare a Iva.

Servizi aeroportuali del Comune, scontano l’Iva secondo “decreto”

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