20 Giugno 2023
Art bonus per le donazioni a favore della fondazione riconosciuta dal Mic
Possono usufruire dell’Art bonus coloro che effettuano erogazioni liberali in denaro per i lavori a sostegno dell’attività di manutenzione, protezione e restauro del patrimonio della Fondazione che rientra, secondo il parere del ministero della Cultura, nel novero degli istituti o luoghi della cultura destinatari dei contributi agevolabili. A chiarirlo l’Agenzia delle entrate con la risposta n. 357 di oggi 20 giugno 2023.
Alla fondazione istante è stato assegnato, con il compito di assicurarne la salvaguardia, un patrimonio storico, culturale, religioso e paesaggistico di pertinenza sabauda ereditato dallo Stato repubblicano. Lo statuto dell’ente è stato approvato con decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze e con il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. La fondazione è qualificata come persona giuridica di diritto pubblico, è un ente non economico, con piena autonomia gestionale. In linea con i suoi fini statuari provvede alla manutenzione del patrimonio gestito e organizza iniziative per valorizzare gli istituti e i luoghi di cultura che ne fanno parte.
L’istante vuol sapere se chi effettua erogazioni liberali dirette a finanziare gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni che costituiscono il proprio patrimonio possa usufruire dell’Art bonus (articolo 1, comma 1, Dl n. 83/2014). In particolare chiede se possa rientrare tra gli istituti e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al Dlgs n. 42/2004, con la conseguente possibilità, per chi effettua sovvenzioni in suo favore, di accedere all’Art bonus.
L’Agenzia descrive, per iniziare, ambito e modalità applicativi del credito d’imposta richiamato dall’istante. Tuttavia, per definire la questione, è stato necessario interpellare il parere del competente ministero della Cultura per accertare che la Fondazione rientri tra i soggetti autorizzati a ricevere donazioni ammesse all’Art bonus.
Il Mic conferma che l’ente può essere qualificato come persona giuridica di diritto pubblico non economico in quanto istituito per disposizione legislativa, è sottoposto al controllo della Corte dei conti, è soggetto alla vigilanza di un comitato i cui componenti sono designati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero della Cultura, dal ministero dell’Interno e dal presidente della Regione. Il patrimonio culturale che gestisce, inoltre, è di appartenenza pubblica. Tali caratteristiche e le finalità istituzionali dell’ente (valorizzazione degli istituti e luoghi della cultura costituenti il proprio patrimonio), fanno sì che la fondazione rientri nel novero degli istituti o luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del Dlgs n. 42 del 2004 e, quindi, chiosa il ministero “sembra potersi concludere nel senso della ammissibilità all’agevolazione fiscale c.d. Art bonus delle erogazioni liberali destinate a interventi di manutenzione, protezione e restauro del patrimonio pubblico vincolato al perseguimento degli scopi istituzionali della Fondazione”.
In definitiva, anche l’Agenzia delle entrate, conformemente al parere del Mic, ritiene ammissibili al credito d’imposta Art bonus i contributi versati a sostegno dell’attività di manutenzione, protezione e restauro del patrimonio della Fondazione istante.
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