12 Gennaio 2021
Imposta sui servizi digitali, conclusa la consultazione pubblica
Sono oltre 40 i contributi ricevuti dall’Agenzia da parte di professionisti, operatori e associazioni di categoria sullo schema di provvedimento del 16 dicembre 2020 in tema di imposta sui servizi digitali. La consultazione pubblica sulle prime regole attuative della digital tax, avviata dalle Entrate al fine di realizzare una collaborazione tra tutti gli stakeholder, è terminata infatti il 31 dicembre 2020 (vedi articolo “Imposta sui servizi digitali: modalità applicative al vaglio”). I contributi, attualmente al vaglio dell’Agenzia, saranno pubblicati sul sito, ad eccezione di quelli per i quali gli autori hanno chiesto la non divulgazione.
La nuova imposta, introdotta dalla legge di Bilancio 2019 (articolo 1, commi da 35 a 50) prevede un’aliquota del 3% sui ricavi derivanti da determinati servizi digitali realizzati dai soggetti esercenti attività d’impresa. Il tributo, in particolare, è dovuto dalle imprese, anche non residenti, con ricavi globali pari ad almeno 750 milioni di euro, a condizione che abbiano conseguito almeno 5,5 milioni di euro di ricavi derivanti da determinati servizi digitali realizzati in Italia. L’adempimento fiscale sarà operativo a partire dal 2021, per i servizi digitali prestati nel 2020.
La consultazione pubblica avviata dall’Agenzia ha interessato i dieci punti contenuti nella bozza di provvedimento attuativo della digital tax. Oltre all’ambito soggettivo, i servizi digitali esclusi, le modalità di determinazione della base imponibile, i ricavi esclusi, i criteri di collegamento con il territorio dello Stato, il versamento dell’imposta, gli adempimenti dichiarativi, gli obblighi contabili, la responsabilità solidale e le eccedenze di versamento.
L’Agenzia, riconoscendo la complessità tecnica della materia, la novità del fenomeno e la specificità del settore di riferimento, ringrazia tutti coloro che hanno inviato i propri commenti sul provvedimento, dei quali circa la metà provengono da professionisti e studi professionali con attività internazionale, circa un terzo dalle associazioni di categoria rappresentative degli operatori e dei settori economici maggiormente interessati dall’applicazione dell’imposta e la parte rimanente dagli stessi operatori.
Proposte, osservazioni e commenti per i quali non c’è un espresso diniego alla pubblicazione sono resi disponibili sul sito internet dell’Agenzia. Anche alla luce dei numerosi spunti ricevuti e nell’ottica di garantire la massima certezza applicativa, il provvedimento attuativo sarà seguito da una circolare, che fornirà chiarimenti sugli aspetti più strettamente interpretativi emersi.

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