11 Gennaio 2021
Nota di variazione, se c’è un “terzo” nessun accordo tra le parti
Quando il contratto di compravendita di alcuni beni prevede un sistema “progressivo” di determinazione del prezzo, che permette alle parti eventualmente in disaccordo sul valore dei beni risultante dalla perizia effettuata per consentire l’esecuzione del contratto di ricorrere a un soggetto terzo/revisore, le eventuali note di variazione emesse, ai sensi dell’articolo 26 del decreto Iva, per recuperare le somme già fatturate in misura superiore a quanto definitivamente pattuito, non sono riconducibili all’ipotesi del sopravvenuto accordo tra le parti, cui si applica il limite temporale dell’anno, previsto dal comma 3 dello stesso articolo 26.
Tanto più se l’operazione si realizza nell’ambito di una procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato d’insolvenza, in cui l’autonomia negoziale delle parti è subordinata alla rispondenza del programma di risanamento e della conservazione dell’impresa con gli indirizzi di politica industriale del Governo e alla conservazione nel tessuto industriale ed economico della grande impresa in stato d’insolvenza.
In questo caso, il presupposto per la variazione dell’importo già fatturato è da individuarsi nella determinazione definitiva del prezzo dei beni, secondo il procedimento contrattualmente previsto.
Questo il contenuto del principio di diritto n. 1 dell’11 gennaio 2021.
Ultimi articoli
Normativa e prassi 5 Dicembre 2025
Case modulari “chiavi in mano”: sono immobili da cedere senza Iva
L’Agenzia delle entrate chiarisce che le abitazioni prefabbricate pronte all’uso vanno trattate come fabbricati, con esenzione dall’imposta sul valore aggiunto salvo i casi di impresa costruttrice Le case modulari prefabbricate, complete di impianti e rifiniture e pronte per essere abitate, devono essere qualificate come beni immobili (articolo 13-ter del Regolamento Ue n.
Normativa e prassi 5 Dicembre 2025
Integratori e dispositivi medici, chiarimenti sulle aliquote Iva
Nella giornata di oggi due risposte delle Entrate chiariscono il corretto trattamento Iva delle cessioni di un integratore alimentare e di un dispositivo che scherma i raggi X Può beneficiare dell’aliquota Iva al 10% l’integratore alimentare classificato, con apposito parere dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fra le ”Preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove: altre” (Codice NC 210690).
Attualità 5 Dicembre 2025
Nuovo phishing a tema fiscale: false comunicazioni di rimborsi
Una mail fraudolenta induce il destinatario a compilare un modulo con i propri dati anagrafici e i dettagli della carta di credito per ottenere un fantomatico accredito Con l’avviso del 5 dicembre, l’Agenzia allerta i contribuenti su una nuova campagna di phishing basata sulla falsa comunicazione di rimborsi fiscali.
Normativa e prassi 5 Dicembre 2025
Dispositivi medici oftalmici, chiarita l’aliquota Iva applicabile
In questo caso si tratta di prodotti destinati alla cura e prevenzione classificabili nella voce 3004, relativa ai medicamenti preparati per scopi terapeutici, e quindi agevolabili L’Agenzia delle entrate, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), ha sciolto i dubbi di due società produttrici e distributrici di dispositivi medici oftalmici circa la corretta aliquota Iva da applicare, confermando che alle cessioni di questi dispositivi può essere applicata quella ridotta del 10% (risposta n.