Attualità

30 Ottobre 2020

Covid-19 e fiscalità internazionale, dall’Agenzia tematiche a confronto

Si è svolta oggi, su piattaforma Webex, la videoconferenza dell’Agenzia dal titolo “L’impatto del Covid-19 sulla fiscalità internazionale: una nuova sfida per l’amministrazione finanziaria”. L’iniziativa è stata un interessante momento di confronto e condivisione sulle conseguenze prodotte dalla grave crisi epidemiologica sulla fiscalità internazionale e, più in generale, sulle amministrazioni fiscali, chiamate ad affrontare questa emergenza con nuovi strumenti e modalità di lavoro. A dare i saluti di benvenuto, il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, che, in sintesi, ha sottolineato la costante ed efficace partecipazione delle Entrate a tutte le forme di dialogo internazionale e ai tavoli tecnici in ambito Ocse o comunitario che hanno portato importanti risultati, come il progetto Beps in tema di evasione fiscale internazionale, l’aggiornamento dell’Iva comunitaria, il potenziamento dello scambio di informazioni, la tassazione dell’economia digitale.
Hanno preso parte all’evento in qualità di relatori, i funzionari delle Entrate attualmente in servizio presso l’Ocse, l’Unione europea e lo Iota, nonché gli esperti dell’Agenzia nell’ambito delle tematiche da loro trattate.
Nel primo panel (moderatore Paolo Valerio Barbantini, capo divisione Contribuenti) si è parlato delle strategie condivise dalle amministrazioni estere e dalle organizzazioni internazionali per continuare ad assicurare la collaborazione e la condivisione.
Al riguardo vengono ricordati i recenti studi effettuati da Ocse, Fta Iota, Ciat, Ataf in risposta all’emergenza Covid in tema di continuità di collaborazione, oneri amministrativi, pianificazione della ripresa, progetti pilota come le notifiche in smartworking, i rischi per la sicurezza e il contenimento delle frodi.
Ruolo centrale per la continuità organizzativa è senz’altro il lavoro da remoto e l’erogazione dei servizi di assistenza agile, progetti che altri Paesi come gli Stati Uniti hanno già avviato dal 2006. Anche l’Italia, più nuova a tale approccio, ha risposto all’emergenza in maniera tempestiva ed efficace, potenziando i canali digitali a partire dallo scorso aprile e realizzando un sistema di assistenza basato prevalentemente sull’appuntamento con il contribuente. 
 
Il secondo panel (moderatore Sergio Mazzei, capo ufficio Comunicazione e stampa), ha trattato le politiche di comunicazione fra le amministrazioni fiscali, necessariamente ridisegnate a causa della nuova realtà e particolarmente preziose in questo momento per l’immediata diffusione e la chiara comprensione delle misure intraprese al livello nazionale e internazionale. Il digitale diventa la nuova normalità. Oltre il 90% delle Amministrazioni fiscali, infatti, ha potenziato da subito il sito web. Basti pensare al dato riportato dal relatore del panel, secondo cui gli accessi ai siti della Commissione europea, da marzo 2020 hanno registrato aumenti superiori al 100 per cento. Un sito che punta sempre di più a essere tempestivo, completo, chiaro nei testi, con una navigazione agile e una lettura chiara e immediata.

Il seminario ha toccato, poi, tematiche più tecniche come la fiscalità diretta delle imprese, con particolare riferimento all’impatto dell’emergenza sanitaria sui prezzi di trasferimento (moderatore Vincenzo Carbone, direttore centrale Grandi Contribuenti). Sui trasfer pricing, determinando la maggior parte della base imponibile al livello dei profitti d’impresa, c’è un’attenzione maggiore nei periodi di crisi piuttosto che in quelli di ripresa. In primis viene rilevato che il Covid ha determinato una gestione d’emergenza essendosi concretizzato il cosiddetto “hazard risk”. Viene evidenziato comunque che tale perdita non è generalizzata, considerando che alcune industrie, si pensi alle quelle farmaceutiche o digitali, hanno tratto beneficio dall’emergenza sanitaria. L’Ocse al riguardo ha previsto delle linee guida sule sovvenzioni statali, le allocazioni delle perdite, l’analisi di comparabilità ed eventuali modifiche degli accordi sui prezzi di trasferimento. In ambito Ue saranno, poi, messi a punto anche dei gruppi di esperti di trasfer pricing per un approccio condiviso. Altre criticità emersa è l’impossibilità manifestata dalle multinazionali di raggiungere gli obiettivi degli accordi unilaterali e bilaterali. Sarà necessario quindi fare delle modifiche agli accordi già sottoscritti e considerare, invece, nuovi elementi per gli accordi futuri.
Sono state poi analizzate le varie metodologie esistenti per gestire gli effetti della crisi sugli accordi preventivi (Apa) come, ad esempio, la revisione delle analisi di benchmark, inserendo tra i criteri anche società con risultati in perdita, oppure la valutazione della marginalità su un periodo più esteso anziché sul singolo anno. Sarà comunque l’Ocse a fornire dei suggerimenti per l’approccio migliore.
 
Infine, nel quarto panel (moderatore Francesca Vitale, capo settore Internazionale) si è discusso dell’impatto dell’emergenza sanitaria in ambito Iva. Vengono analizzate le misure adottate dal gruppo Ocse “Report on Tax and Fiscal Policy in Response to Corona Virus Crisis: Strengthening Confidence and Resilience”, fra cui il differimento dei versamenti, la sospensione di interessi e sanzioni, rimborsi più veloci, ampliamento dei termini per le scadenze dichiarative, sospensione dell’audit e delle azioni legali.
È stata ricordata, inoltre, la decisione Ue n. 2020/491 del 3 aprile scorso che ha previsto l’esenzione Iva sulle importazioni dei beni destinati alla tutela della salute. I documenti di prassi dell’Agenzia, poi, hanno chiarito la portata ampia della misura di favore, valida anche per gli acquisti intra Ue dei beni e non solo per le importazioni (circolare n. 11/2020 e n. 26/2020). Ma la vera novità è rappresentata dalla Proposta di direttiva del 28 ottobre 2020 (Com 2020/688), da presentare al gruppo il prossimo 11 novembre, contenente l’opzione aliquota ridotta fino a 0% sulla fornitura di test e vaccini contro il Covid, autorizzati dallo Stato, inclusi i servizi e beni connessi.
 
 

Covid-19 e fiscalità internazionale, dall’Agenzia tematiche a confronto

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