2 Marzo 2020
Fatturazione elettronica 2020: è tempo di fare un bilancio
Ai dati annunciati in occasione del Forum italiano sulla fatturazione elettronica del 20 gennaio scorso si aggiungono le novità sostanziali del tracciato XML della e-fattura introdotte dal provvedimento dell’Agenzia del 28 febbraio che riguardano il “tipo documento”, la “natura” e il “tipo ritenuta”. Vediamo una sintesi delle principali novità.
Il Forum sulla fatturazione elettronica era stata l’occasione, in primo luogo, per un primo bilancio a consuntivo di quella che è stata la rivoluzione fiscale introdotta nel 2019.
I dati dicono che sono state emesse 2.054.000.000 di fatture elettroniche delle quali:
- il 55% per operazioni tra soggetti passivi (cosiddette B2B – business o business)
- 44% verso consumatori finali (B2C – business to consumer)
- il restante 1% verso la pubblica amministrazione (B2G – business to government).
Quasi 4 milioni (3.9 per la precisione) sono stati i soggetti coinvolti, con il 2,4% di fatture elettroniche scartate, perché non hanno superato i controlli del Sistema di Interscambio (SdI), ad esempio per duplicazione del numero della fattura. Si ricorda che i casi in cui i documenti vengono scartati sono diversi dal quelli per i quali viene invece inviato un messaggio di allerta, come quando la fattura viene emessa o ricevuta da un soggetto la cui partita Iva risulta cessata (questo in base alle ultime specifiche tecniche).
Il 45% delle fatture elettroniche ha interessato i settori della “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata”, “Servizi di informazione e comunicazione” e “Attività manifatturiere”; guardando invece i cedenti, il 47,8% delle fatture elettroniche sono state emesse dai soggetti passivi con macro-attività: “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, “Costruzioni” e “Attività manifatturiere”.
Il Forum è stata anche l’occasione per illustrare i primi interessantissimi effetti delle e-fatture sul versante del gettito Iva.
In base ai dati contenuti nel “Rapporto sulle entrate tributarie e contributive” del ministero dell’Economia e delle Finanze, nel periodo gennaio-novembre 2019, grazie alla fatturazione elettronica è stato possibile bloccare falsi crediti Iva per 945 milioni; confrontando inoltre i versamenti Iva del 2018 e 2019 si è avuto un incremento del 3,6% e di 3.626 milioni di euro in valore assoluto (dai 101.102 miliardi del 2018 ai 104.728 miliardi del 2019).
A questi numeri si sommano poi i vantaggi in termini di semplificazione dell’intero sistema fiscale (uno su tutti, la possibilità di poter avere a disposizione un sistema di memorizzazione a prova di errore e di consultazione in tempo reale e da qualsiasi luogo delle fatture); ed altri si aggiungeranno a breve, quale la predisposizione delle bozze dei registri Iva, prevista normativamente del 1 luglio 2020, o l’estensione del sistema di fatturazione elettronica anche alle operazioni con San Marino.
Novità di peso erano state infine annunciate – e sono state ora attuate con il provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 28 febbraio – per quanto riguarda il tracciato XML delle fatture elettroniche, in modo da permettere una più precisa contabilizzazione delle operazioni e predisposizione dei registri Iva. Questo con una duplice finalità:
- recepire, in primo luogo, le richieste ricevute dalle imprese per rendere maggiormente efficiente ed efficace la contabilizzazione dei dati e delle informazioni attraverso i software gestionali
- potenziare l’attività di assistenza ed analisi dell’amministrazione finanziaria.
Nel dettaglio, le novità riguarderanno il “tipo documento”, la “natura” e il “tipo ritenuta”:
- “tipo documento”: saranno aggiunte nuove tipologie di documenti. Non si tratta unicamente di particolari fatture, ma anche di documenti con i quali si comunica allo SdI l’integrazione con l’Iva delle fatture ricevute (esempio classico ne sono gli acquisti Intracomunitari). La loro adozione non è dettata unicamente dalla possibilità di fatturare con un maggior dettaglio ma è anche funzionale alla predisposizione dei registri Iva (e della precompilata Iva) con la maggior precisione possibile
- “natura”: le attuali “N2 – operazioni non soggette”, “N3 – operazioni non imponibili” e “N6 – operazioni in reverse charge” saranno suddivise al loro interno più nel dettaglio; il fine è quello di facilitare, con la loro descrizione, non solo la corretta fatturazione ma anche – se non soprattutto – la compilazione (presto pre-compilazione) della dichiarazione Iva
- “tipo ritenuta”: il blocco potrà essere ripetuto e nuove tipologie di ritenute verranno aggiunte, in modo da permettere l’indicazione nella fattura di ritenute a titolo di contributo (considerata l’uniformità di trattamento).
Tra il 4 maggio e il 30 settembre 2020 è prevista una fase sperimentale finalizzata a familiarizzare con il rinnovato tracciato, durante la quale saranno ancora accettate fatture elettroniche compilate sulla base del vecchio tracciato così come mixare le fatture elettroniche redatte secondo il nuovo e il vecchio XML. A partire dal 1 ottobre 2020 sarà valido solo il nuovo.
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