Attualità

10 Ottobre 2018

Contrasto all’elusione fiscale:l’Agenzia interviene al Senato

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Contrasto all’elusione fiscale:
l’Agenzia interviene al Senato

Nell’audizione presso la VI commissione Finanze e Tesoro, il vicedirettore Barbantini ha illustrato il contenuto dello schema di Dlgs di attuazione della direttiva Ue Atad 1

Contrasto all’elusione fiscale:|l’Agenzia interviene al Senato
Oggi pomeriggio, in audizione presso la VI commissione Finanze e Tesoro del Senato, il vicedirettore dell’Agenzia delle entrate Paolo Valerio Barbantini si è soffermato sullo schema di decreto legislativo che dà attuazione, nell’ordinamento interno, alla direttiva Ue 2016/1164 (Atad 1 – Anti avoidance tax directive), come modificata dalla direttiva Ue 2017/952 (relativamente ai disallineamenti da ibridi con i Paesi terzi – Atad 2), in materia di pratiche di elusione fiscale che incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno (Atto Governo n. 42).
 
Nel sottolinearne l’importanza strategica, Barbantini ha illustrato gli aspetti essenziali del provvedimento in corso di esame in Parlamento, finalizzato a introdurre e modificare diverse disposizioni tributarie relative all’imposizione sul reddito delle imprese.
 
Il recepimento della normativa sovranazionale, ha evidenziato il vicedirettore, mira a contribuire al coordinamento dell’imposizione diretta all’interno dell’Unione europea. Peraltro, la disciplina in esame trae origine da un contesto più ampio di quello europeo: le direttive antielusione, infatti, sono “figlie” del progetto Beps (Base erosion and profit shifting) varato dall’Ocse per contrastare l’erosione della base imponibile e lo spostamento di utili in altri Stati, mediante schemi di pianificazione fiscale internazionale “aggressiva”.
 
L’obiettivo perseguito dalla comunità internazionale, ha sottolineato Barbantini, è predisporre strumenti idonei a frenare i fenomeni di elusione fiscale, che danneggiano l’erario degli Stati, favorendo i paesi “non cooperativi” ovvero con regimi fiscali privilegiati.
L’elusione fiscale internazionale, ha proseguito Barbantini, rappresenta una delle più rilevanti “criticità” per gli interessi fiscali nazionali, essendo in grado di incidere negativamente sulle politiche di equità e di crescita economica. Si tratta di un fenomeno che, per le sue caratteristiche e i suoi effetti, si pone in netto contrasto “con gli obiettivi di sviluppo e progresso perseguiti dalla comunità internazionale, nonché con i principi di giustizia tributaria e solidarietà politica, economica e sociale contenuti nella nostra Costituzione”.
 
Dopo aver illustrato sinteticamente il contenuto del progetto Beps e delle direttive Atad 1 e Atad 2, il vicedirettore si è soffermato sulle disposizioni di recepimento dello schema di decreto legislativo relative ai seguenti aspetti:

  • limitazione della deducibilità degli interessi passivi
  • disciplina della exit tax
  • semplificazione delle disposizioni in materia di Cfc (Controlled foreign company)
  • riduzione della delocalizzazione dei redditi in Paesi a fiscalità privilegiata
  • limitazione delle doppie deduzioni
  • limitazione delle deduzioni senza inclusione derivanti da disallineamenti da ibridi. 

Successivamente, Barbantini ha illustrato le disposizioni di coordinamento interno contenute nello schema di Dlgs e relative a:

  • valori fiscali in ingresso
  • tassazione dei dividendi e delle plusvalenze derivanti da partecipazioni in società non residenti
  • disciplina fiscale degli intermediari finanziari. 

Infine, il vicedirettore ha ricordato la decorrenza prevista dallo schema di Dlgs per le diverse disposizioni:

  • 1° gennaio 2019 – norme sulla deducibilità degli interessi passivi, in materia di exit tax, sui valori fiscali in ingresso, sulle controllate estere Cfc
  • 1° gennaio 2019 – nuove regole riguardanti dividendi e plusvalenze
  • periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018 – definizione di intermediari finanziari contenuta nell’articolo 12 del decreto (tuttavia, è prevista una specifica clausola di salvaguardia, in base alla quale sono fatti salvi comportamenti coerenti tenuti dai contribuenti, ai fini Ires e Irap, in periodi di imposta precedenti)
  • 1° gennaio 2020 – disposizioni riguardanti gli strumenti e le entità ibride
  • 1° gennaio 2022 – norma antielusiva volta a contrastare gli ibridi inversi (reverse hybrid).

pubblicato Mercoledì 10 Ottobre 2018

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