Normativa e prassi

4 Aprile 2017

Gli usi e i costumi del passato liberano dall’Ires il presente

Normativa e prassi

Gli usi e i costumi del passato
liberano dall’Ires il presente

Non è l’unico beneficio fiscale a favore delle organizzazioni che contribuiscono a mantenere vive le tradizioni locali: sono anche dispensate dalla tenuta delle scritture contabili

Gli usi e i costumi del passato |liberano dall’Ires il presente
Definito l’elenco, relativo all’anno d’imposta 2016, delle associazioni beneficiarie dell’esenzione dall’imposta sul reddito delle società, perché realizzano o partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate agli usi e alle tradizioni delle comunità locali.
La lista completa, redatta dopo la verifica delle domande di ammissione effettuata dall’Agenzia delle Entrate in base al regolamento stabilito con il Dm 228/2007, è nell’allegato al decreto 16 marzo 2017 del ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri.
 
Si tratta di organizzazioni grazie alle quali rimangono vive manifestazioni che si svolgono ormai da secoli e che, proprio per questo, costituiscono linfa vitale per l’attività turistica del territorio dove operano.
L’agevolazione fiscale, introdotta dalla Finanziaria 2007 (articolo 1, comma 185, legge 296/2006), si concretizza nell’esclusione dall’imposta sul reddito delle società. Ma non è l’unico beneficio di cui possono fruire questi enti; gli stessi, infatti, sono anche dispensati dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili, stabiliti dal Dpr 600/1973.
 
Per accedere ai vantaggi fiscali, le associazioni interessate devono presentare telematicamente, dal 20 luglio al 20 settembre di ogni anno, istanza all’Agenzia delle Entrate, direttamente o tramite gli intermediari abilitati, utilizzando l’apposito modello e servendosi del software “IstanzaBenefici_Associazioni”, entrambi disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
 
I “premiati” per il 2016 sono complessivamente 224 (l’anno precedente erano 218) ed è la “Contrada di Valdimontone” di Siena a guadagnarsi il primo posto nell’elenco. La provincia del Palio, in verità, grazie alle rievocazioni medievali rivissute in molteplici dei suoi borghi, non lascia spazio ad altri per le prime 32 postazioni ma, scorrendo la lista, appare chiaro che il mantenimento delle tradizioni locali è importante in tutto lo Stivale.

r.fo.

pubblicato Martedì 4 Aprile 2017

Gli usi e i costumi del passato liberano dall’Ires il presente

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