19 Giugno 2017
Erogazioni a istituzioni religiosededucibili se quietanzate dall’ente
Normativa e prassi
Erogazioni a istituzioni religiose
deducibili se quietanzate dall’ente
Estesa ad altre confessioni la possibilità, già prevista per la Tavola valdese, di attestare l’onere attraverso appositi stampati preintestati e numerati, riportanti determinati dati
Pertanto, anche le erogazioni a favore di tali istituzioni possono essere documentate – in alternativa alla ricevuta di versamento “tracciabile” (conto corrente postale, assegno bancario o circolare, bonifico, carta di debito, di credito o prepagata) – tramite apposita quietanza rilasciata dall’ente, con indicazione di: numero progressivo dell’attestazione; cognome, nome e comune di residenza del donante; importo e causale dell’erogazione.
Il chiarimento arriva dall’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 72/E del 19 giugno 2017.
Il documento di prassi, inoltre, specifica che tali istruzioni valgono anche per le erogazioni liberali a favore delle istituzioni religiose per le quali, pur essendo stata prevista la deducibilità dal reddito complessivo Irpef, non è stato emanato alcun provvedimento che specificasse come documentarle ai fini fiscali (è il caso dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia e della Chiesa evangelica luterana in Italia).
Infine, per quanto riguarda l’Unione comunità ebraiche in Italia, viene puntualizzato che sono applicabili anche alle erogazioni liberali in denaro (la cui deducibilità è stata sancita nel 1996) le modalità di documentazione fissate dal Dm 25 marzo 1991 per i contributi annuali versati alle comunità.
In riferimento a questi ultimi, è previsto che gli stessi, per essere deducibili, devono risultare:
- dall’attestazione o ricevuta di versamento in conto corrente postale, intestato alla comunità ebraica di appartenenza, contenente causale del versamento e indicazione del periodo d’imposta al quale si riferiscono i contributi versati
- dalla quietanza liberatoria rilasciata dalla comunità ebraica di appartenenza su appositi stampati numerati, da cui risultino: numero della quietanza; cognome, nome e comune di residenza del soggetto che ha effettuato il versamento; importo del contributo versato; causale della contribuzione e periodo di imposta al quale si riferiscono i contributi versati.
pubblicato Lunedì 19 Giugno 2017

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