14 Maggio 2024
Osservatorio delle partite Iva: l’aumento è generalizzato
Disponibili, sul sito del dipartimento delle Finanze, insieme alla consueta sintesi, i dati sull’andamento delle nuove partite Iva aggiornati al primo trimestre del 2024. L’analisi statistica, elaborata dall’Osservatorio sulle partite Iva del Mef, mostra che da gennaio a marzo sono state aperte 184.395 nuove partite Iva con un incremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda la natura giuridica, le persone fisiche, con il 74% del totale delle new entry, prendono decisamente il volo rispetto alle società di capitali (19,9%) e alle società di persone (3,1%). Ai “non residenti” (in gran parte società di commercio online) e alle “altre forme giuridiche” spetta 2,6% del totale delle nuove aperture.
Dal confronto con il primo trimestre 2023, emerge che, per quanto concerne la natura giuridica dei nuovi soggetti Iva, l’aumento è sostanzialmente generalizzato: +1,7% per le persone fisiche, + 7,2% per le società di capitali, +5,1% per le società di persone. Scendono, invece, i non residenti e le altre forme giuridiche che complessivamente diminuiscono dello 0,6 per cento.
Le attività avviate al Nord nel periodo osservato sfiorano la metà del risultato complessivo (49,2%) calcolato in base alla ripartizione territoriale, seguono Sud e Isole con il 29,3% e poi il Centro con il 21,3% per cento.
Rispetto allo stesso trimestre 2023 gli incrementi maggiori si sono registrati in Basilicata (+27,8%), nella provincia autonoma di Bolzano (+10,1%) e nelle Marche (+8,3%). Andamento inverso per la Valle d’Aosta (-10,5%), Calabria (-7,3%) e Molise (-6,4%).
Il settore produttivo più vivace è quello delle attività professionali con il 20% delle nuove aperture, segue il commercio (15,6%) e poi le costruzioni (10,2%). L’analisi dei dati evidenziano che tra i primi 10 settori, che fanno registrare nel complesso l’86,8% delle nuove partite Iva, le variazioni più significative rispetto al primo trimestre del 2023 riguardano il settore dell’istruzione (+52,6%), la sanità e l’assistenza sociale (+7,7%), i servizi di alloggio e ristorazione (+6,4%), le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+4,6%) e le attività professionali (-4,6%).
Tra le persone fisiche, come di consueto, sono gli uomini a realizzare il risultato più importante, superando la metà delle nuove aperture (59,2%). In base all’età, guidano la classifica i giovani fino a 35 anni con il 50,9% del totale, il 29,9% hanno tra i 36 e i 50 anni.
A prescindere dall’età, risultati in salita per tutti rispetto al periodo gennaio-marzo 2023, ma l’incremento maggiore si registra per la classe di età che va da 51 a 65 anni (+4,3%).
Per quanto concerne il Paese di nascita, lo studio evidenza che il 17,8% delle nuove aperture è operato da un soggetto nato all’estero, tendenzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Infine, dai dati emerge che, nel primo trimestre 2024, tra le new entry 99.930 hanno aderito al regime forfetario, pari al 54,2% del totale, con un aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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