Normativa e prassi

19 Dicembre 2023

Credito d’imposta settore ristorazione, il codice tributo per andare in cassa

Ultimo step per il “Bonus chef”. Istituito il codice tributo “7053” per fruire dell’incentivo introdotto dalla legge di Bilancio 2021 (articolo 1, comma 117, legge n. 178/2020) a seguito delle misure restrittive per il Covid-19. Si tratta del credito d’imposta fino al 40% per l’acquisto di beni strumentali durevoli o per i corsi di aggiornamento professionale legati alla propria attività di ristorazione, effettuati tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. Il neonato codice è stato istituito con la risoluzione dell’Agenzia n. 71 del 19 dicembre 2023.

Le disposizioni attuative della misura di favore sono state definite con un decreto interministeriale del 1° luglio 2022 (ministero dello Sviluppo economico, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ministero dell’Economia e delle finanze) che ha previsto, fra l’altro, l’invio da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy all’Agenzia delle entrate dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire dell’agevolazione con il relativo importo.

L’ammontare del bonus assegnato è visualizzabile nel cassetto fiscale di ciascun beneficiario. Il credito inoltre può essere ceduto ad altri soggetti inclusi banche e intermediari finanziari.

Per consentire l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta ristorazione l’Agenzia delle entrate istituisce il codice tributo:
7053” – denominato “Credito d’imposta per sostenere il settore della ristorazione – articolo 1, comma 117, della legge 30/12/2020, n. 178”.

In sede di compilazione del modello F24, il codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”.

Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno a cui si riferisce il credito, nel formato “AAAA”, indicato nel cassetto fiscale.

Il decreto attuativo infine prevede dei controlli automatizzati, da parte dell’Agenzia, per verificare che il bonus non ecceda l’importo indicato nel citato elenco trasmesso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, pena lo scarto del modello F24.

Credito d’imposta settore ristorazione, il codice tributo per andare in cassa

Ultimi articoli

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Case modulari “chiavi in mano”: sono immobili da cedere senza Iva

L’Agenzia delle entrate chiarisce che le abitazioni prefabbricate pronte all’uso vanno trattate come fabbricati, con esenzione dall’imposta sul valore aggiunto salvo i casi di impresa costruttrice Le case modulari prefabbricate, complete di impianti e rifiniture e pronte per essere abitate, devono essere qualificate come beni immobili (articolo 13-ter del Regolamento Ue n.

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Integratori e dispositivi medici, chiarimenti sulle aliquote Iva

Nella giornata di oggi due risposte delle Entrate chiariscono il corretto trattamento Iva delle cessioni di un integratore alimentare e di un dispositivo che scherma i raggi X Può beneficiare dell’aliquota Iva al 10% l’integratore alimentare classificato, con apposito parere dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fra le ”Preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove: ­altre” (Codice NC 210690).

Attualità 5 Dicembre 2025

Nuovo phishing a tema fiscale: false comunicazioni di rimborsi

Una mail fraudolenta induce il destinatario a compilare un modulo con i propri dati anagrafici e i dettagli della carta di credito per ottenere un fantomatico accredito Con l’avviso del 5 dicembre, l’Agenzia allerta i contribuenti su una nuova campagna di phishing basata sulla falsa comunicazione di rimborsi fiscali.

Normativa e prassi 5 Dicembre 2025

Dispositivi medici oftalmici, chiarita l’aliquota Iva applicabile

In questo caso si tratta di prodotti destinati alla cura e prevenzione classificabili nella voce 3004, relativa ai medicamenti preparati per scopi terapeutici, e quindi agevolabili L’Agenzia delle entrate, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), ha sciolto i dubbi di due società produttrici e distributrici di dispositivi medici oftalmici circa la corretta aliquota Iva da applicare, confermando che alle cessioni di questi dispositivi può essere applicata quella ridotta del 10% (risposta n.

torna all'inizio del contenuto