4 Novembre 2022
Anomalie sui dati Iva 2019, la comunicazione per mettersi in regola
Definite le modalità con cui l’Agenzia mette a disposizione del contribuente e della Guardia di finanza, anche mediante l’utilizzo di strumenti informatici, i dati derivanti dal confronto tra le operazioni Iva trasmesse dai contribuenti (Dlgs n. 127/2015) e le dichiarazioni Iva da cui emergono delle anomalie, a fine di favorire l’adempimento spontaneo. Attraverso un’apposita comunicazione, il contribuente ha la possibilità di verificare le irregolarità riscontrate e fornire all’Agenzia elementi sconosciuti che possano giustificare l’anomalia o di regolarizzare la propria posizione attraverso l’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13, Dlgs n. 472/1997). Le novità in un provvedimento del direttore dell’Agenzia, Ernesto Ruffini, del 4 novembre 2022.
Dati messi a disposizione dalle Entrate
I dati Iva verificati e messi a disposizione dall’Agenzia sono, oltre al codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente, numero di comunicazione con l’anno d’imposta e il codice atto, tutti i dati relativi alle operazioni Iva trasmesse in modalità telematica (Dlgs n. 127/2015 e articolo 1, commi 209-214, legge n. 244/2007), nel dettaglio, le operazioni imponibili, esenti, le operazioni di reverse charge. A disposizione del contribuente, inoltre, le istruzioni per consultare gli elementi relativi all’anomalie, richiedere ulteriori informazioni o segnalare all’Agenzia nuovi dati, o regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso, beneficiando dello sconto sulle sanzioni.
Comunicazioni al domicilio digitale o con posta ordinaria
L’Agenzia trasmette la comunicazione dei dati Iva da cui sono emerse le anomalie al domicilio digitale del contribuente o, se assente, è inviata tramite posta ordinaria. Stesse modalità di comunicazione sono previste per il contribuente, direttamente o tramite intermediario, che ha ricevuto la comunicazione dell’Agenzia e vuole richiedere informazioni o segnalare ulteriori elementi sconosciuti al fisco.
La comunicazione è consultabile nel Cassetto fiscale del contribuente e nell’apposita sezione web “Fatture e Corrispettivi”, in cui sono disponibili il protocollo identificativo e la data di invio della dichiarazione Iva, i dati della dichiarazione, l’importo della somma delle operazioni Iva trasmesse in modalità telematica, l’ammontare complessivo delle operazioni attive imponibili o delle operazioni “reverse charge”, i dati dei clienti con le relative operazioni, il totale dei corrispettivi giornalieri, i dati dei fornitori (nel punto 2.2 del provvedimento in esame l’elenco dettagliato dei dati).
Ravvedimento operoso
I contribuenti che hanno ricevuto dall’Agenzia la comunicazione di anomalia dei dati Iva possono regolarizzare errori ed omissioni riconosciuti tramite il ravvedimento operoso, beneficiando della riduzione delle sanzioni, in base al tempo trascorso dalla violazione.
Il contribuente potrà rimediare alla violazione commessa a prescindere dal fatto che sia stata già constatata o che siano iniziati accessi ispezioni o attività amministrative di controllo, ufficialmente comunicati, a meno che non si tratti di atti di liquidazione, di accertamento o dell’applicazione di una sanzione, o se abbia ricevuto una comunicazione di irregolarità (articoli 36-bis e 36-ter Dpr n. 633/1972, articolo 54-bis Dpr n. 600/1973).

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