Attualità

7 Aprile 2022

Audizione di Ruffini a San Macuto sull’attuazione del federalismo fiscale

Il ruolo dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle entrate-Riscossione nell’attuazione del federalismo fiscale, dai profili operativi della gestione dell’Irap, delle addizionali regionali e comunali e della tassa automobilistica alla riscossione degli altri tributi locali, con un focus sulla collaborazione tra Amministrazione finanziaria e Comuni in tema di catasto e di accertamento. Sono alcuni dei temi trattati nell’audizione del direttore Ernesto Maria Ruffini, tenutasi stamattina, 7 aprile 2022, a Palazzo San Macuto presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.

Nel corso degli anni, nell’ottica del federalismo fiscale, l’Agenzia ha assicurato il necessario supporto per la definizione della governance dei processi catastali. L’impianto normativo del processo di ‘decentramento di funzioni catastali’ deve necessariamente salvaguardare il principio dell’unitarieta’ del sistema catastale nazionale e individuare un ruolo centrale dello Stato e dell’Agenzia delle entrate con riferimento a compiti di governance e di presidio delle predette funzioni” è una delle precisazioni di Ruffini sul rapporto tra Agenzia e Comuni in tema di catasto. Principio ribadito anche “negli atti di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale del Ministro dell’economia e delle finanze”, ha chiarito Ruffini.

L’Agenzia ha la responsabilità della gestione unitaria, tra l’altro effettua il controllo della qualità delle informazioni catastali e dei processi di aggiornamento degli atti, svolge funzione di vigilanza. In particolare, il direttore ha delineato il collaudato rapporto di collaborazione nella gestione dell’Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef tra Agenzia, Regioni e Province autonome, regolato da apposite convenzioni che assicurano, fra l’altro, l’assistenza ai contribuenti, la liquidazione delle imposte eseguita tramite procedure automatizzate, il controllo formale delle dichiarazioni (36-ter) l’accertamento dell’imponibile non dichiarato, l’accertamento con adesione, la tutela dei contenziosi,  la gestione dei rimborsi, la riscossione spontanea e coattiva, le attività di consulenza giuridica e degli interpelli.

Riguardo al bollo auto, ha ricordato fra l’altro il servizio PagoBollo, completamente integrato con il Sistema PagoPA, con cui sono effettuati tutti i pagamenti della tassa automobilistica a decorrere dal 1° gennaio 2020.

Il direttore ha richiamato i servizi di consultazione dei Comuni che dispongono delle informazioni sulla superficie degli immobili per il calcolo della tassa sui rifiuti, le variazioni nella titolarità ai fini Imu, l’elenco degli immobili relativi alle richieste di ruralità, l’elenco delle particelle relative ad immobili non dichiarati. I Comuni inoltre tramite Sister possono acquisire informazioni puntuali sugli immobili interrogando sia banche dati catastali che quelle ipotecarie relative all’intero territorio nazionale. A marzo 2022, sono 7.724 i Comuni che fruiscono dei servizi di consultazione puntuale.

Fra i servizi consolidati resi dall’Agenzia, il direttore ha ricordato la consultazione delle banche dati catastali. Si tratta dell’erogazione del servizio di visura catastale da parte dei Comuni, previa sottoscrizione di un apposito protocollo d’intesa con l’Agenzia, che consente alle realtà locali di offrire un servizio utile ai propri cittadini che possono così evitare di recarsi presso gli uffici delle Entrate. Al 31 dicembre 2021 erano 285 gli “sportelli catastali decentrati” attivi gestiti dai Comuni.

Nell’ambito dell’attività di accertamento dei Comuni, il direttore dell’Agenzia ricorda che, dal febbraio 2009 e fino al 31 dicembre 2021, sono state inviate da 1.153 Comuni circa 120.000 segnalazioni che hanno dato origine a 20.130 atti impositivi per una maggiore imposta accertata di 386.340.000 euro, per un importo riscosso di 139.199.000 euro.

Questi risultati sono il frutto della proficua collaborazione tra Anci, Ifel, Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate. In sintesi, i Comuni tramite il portale Siatel-PuntoFisco inviano le “segnalazioni qualificate” che a loro volta sono trasmesse per la successiva lavorazione all’Agenzia o alla Guardia di Finanza. Gli esiti dell’attività svolta dalla GdF vengono inviati all’Agenzia tramite la procedura “MUV” (Modello unificato di verifica) che rende disponibile i risultati agli uffici territorialmente competenti in relazione al soggetto controllato per l’emissione dell’atto impositivo.
In evidenza, inoltre, con riferimento all’attività di riscossione affidata dagli enti locali all’Agenzia delle entrate-Riscossione, il nuovo sistema di remunerazione, che a partire dal 2022 prevede la riforma dell’aggio di riscossione con i costi a carico della fiscalità generale e non più del contribuente. In pratica, dal 1° gennaio 2022, per i carichi affidati dagli enti creditori alla stessa Agenzia rimangono a carico del solo contribuente o una quota correlata alla notifica della cartella di pagamento e degli altri atti di riscossione, o una quota correlata all’attivazione delle procedure esecutive e cautelari da parte dell’agente della riscossione (legge di bilancio 2022). A carico degli enti locali (in quanto enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali) il nuovo sistema di remunerazione ha, invece, previsto o una quota pari all’1% delle somme riscosse, o una quota, nella misura da definire con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, in caso di emanazione di un provvedimento che riconosce in tutto o in parte non dovute le somme affidate (provvedimento di sgravio). Tali quote, a carico del contribuente o degli enti, unitamente all’ “aggio” riscosso su carichi affidati fino al 31 dicembre 2021, sono riversate al bilancio dello Stato a parziale copertura degli oneri di funzionamento del servizio nazionale della riscossione.

Audizione di Ruffini a San Macuto sull’attuazione del federalismo fiscale

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