20 Settembre 2021
Liti fiscali sotto quota 300mila: i dati dopo la ripresa post-pandemia
A fine giugno si contano 297.458 liti tributarie ancora in corso, che per la prima volta scendono sotto quota 300mila. Diminuiscono del 16,62% rispetto al 30 giugno 2020 e del 13,95% rispetto al 31 dicembre 2020. È quanto emerge dal Rapporto trimestrale sul contenzioso tributario aprile-giugno 2021 pubblicato dal Mef insieme alle Appendici statistiche.
Aumentano, invece, del 6,11%, in entrambi i gradi di giudizio, le nuove controversie per un totale di 37.442 procedimenti.
Forte balzo in avanti delle liti definite (54.136) che registrano un aumento tendenziale del 140% (per l’esattezza 139,88%). È l’effetto della ripresa dei processi dopo lo stop causato dalla pandemia. I valori sono in linea con il 2019 non interessato dalle misure emergenziali.
Le udienze svolte in videoconferenza raggiungono il 27% del totale delle udienze celebrate nel trimestre. In particolare, il 25% in primo grado e il 32% in secondo grado. Spicca il dato dei tribunali regionali del Nord-Est che hanno effettuato processi da remoto per oltre il 53% dei casi.
I focus specifici su Ctp e Ctr, considerate separatamente, mostrano che in primo grado sono stati presentanti 25.558 ricorsi, lo 0,75% in più rispetto allo stesso trimestre 2020, e le liti risolte sono state 37.983, l’incremento in questo caso è stato del 146,43 per cento.
Nello stesso periodo gli appelli pervenuti ai tribunali tributari regionali sono stati 11.884 (+19,82%) e le decisioni prese 16.153 (+125,76%).
In secondo grado, l’ente impositore ha fatto valere con successo le sue ragioni nel 48% dei procedimenti, per un valore complessivo di 1.100,34 milioni di euro. L’esito è stato completamente a favore del contribuente nel 29% dei casi, mentre sono stati l’8% i giudizi intermedi per un valore complessivo pari a 256,44 milioni di euro.

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