Bilancio e contabilità

7 Dicembre 2020

Entrate tributarie a quota 337,3 mld nei primi 10 mesi dell’anno 2020

Le conseguenze dell’emergenza sanitaria sul fisco si sentono. Con lo stop ai versamenti per alcune categorie e le altre misure necessarie a fronteggiare la crisi da Covid-19, le entrate tributarie nel periodo gennaio-ottobre 2020 registrano un calo e si attestano a 337,3 miliardi (-6,2%). Sul sito del Dipartimento delle finanze è disponibile il consueto Bollettino, corredato dalle appendici statistiche, e la Nota tecnica con la sintesi del documento.

Il risultato dei primi dieci mesi del 2020, inoltre, è disomogeneo rispetto allo stesso periodo del 2019 in quanto quest’anno sono presenti i pagamenti dei contribuenti Isa e “minimi forfettari” che nel 2019 avevano scadenze differite a causa della proroga dei versamenti. Quindi, soprattutto per le imposte autoliquidata Irpef e Ires, il confronto dei due periodi non è molto rilevante.
Nel mese di ottobre le entrate tributarie hanno registrato una variazione negativa di 1.135 milioni di euro (-3,2%) determinata dalle imposte dirette, che hanno evidenziato un andamento negativo di 779 milioni di euro (-4,2%) per effetto dei versamenti di Irpef e Ires derivanti dall’autotassazione, mentre le imposte indirette segnano una diminuzione di 356 milioni di euro (-2,2%).

Imposte dirette
Irpef segno più, Ires segno meno.
Si attesta a 151.498 milioni di euro con una diminuzione di 2.982 milione di euro (-1,9%), il gettito Irpef. L’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato e sui redditi di lavoro antonomo mostra rispettivamente un calo del 6,3% e del 6,7%, mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 4,5%. I versamenti da autoliquidazione segnano una diminuzione del 5,8% determinata dalle disomogeneità temporali dei termini di pagamento.

L’Ires, invece, registra un aumento di 1.507 milioni di euro (+8,4%).

Nel periodo gennaio-ottobre 2020, le imposte dirette complessivamente ammontano a 194.355 milioni di euro, con un incremento di 1.344 milioni di euro (+0,7%) rispetto al 2019. Da segnalare anche gli incrementi dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.093 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+1.129 milioni di euro).

Le imposte indirette
Si attestano a 143.013 milioni di euro, con un calo di 23.806 milioni di euro dovuto principalmente alla riduzione dell’Iva (-12.333 milioni di euro pari a -12,0%) e in particolare alla componente scambi interni (-9.020 milioni di euro pari a -9,9%), per effetto del rinvio dei versamenti dell’Iva. Segno meno pure per l’Iva sulle importazioni (-3.313 milioni di euro).

Tra le altre imposte indirette, registrano una diminuzione l’imposta sulle assicurazioni -22,7% e l’imposta di registro -20,2%, mentre l’imposta di bollo segna un incremento dell’1,8%.
L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi ha registrato una riduzione di 4.665 milioni di euro (-23,2%) per effetto dell’applicazione del decreto rilancio (vedi articoli 130, 131, 132 del Dl n. 34/2020), con il quale sono state ridotte le percentuali degli acconti mensili all’80 per cento. Analogamente hanno mostrato una diminuzione di gettito l’accisa sul gas naturale per combustione (-491 milioni di euro, -16,4%), l’accisa e imposta erariale sui gas incondensabili (-123 milioni di euro, -24,4%) e l’accisa sull’energia elettrica e addizionale (-51 milioni di euro, -2,2%).

Entrate da giochi, accertamento e controllo
Le entrate relative ai “giochi” si attestano a 8.361 milioni di euro (-4.502 milioni di euro, pari a 35,0%). Quelle, invece, derivanti da attività di accertamento e controllo sono pari a 6.816 milioni (-3.029 milioni di euro, pari a -30,8%) di cui: 3.097 milioni provengono dalle imposte dirette e 3.719 milioni da quelle indirette.
Sui dati rileva, in primo luogo, il decreto “Cura Italia” (il Dl n. 18/2020) che aveva già sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie ed extra tributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, in secondo luogo il Dl “Rilancio” che ha previsto una ulteriore proroga fino al 31 agosto. Il recente Dl n. 104/2020 (decreto “Agosto”) ha prorogato, poi, dal 31 agosto al 15 ottobre, il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio degli atti della riscossione disponendo, inoltre, la sospensione dei pagamenti relativi a cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi in scadenza dall’8 marzo, disponendo che il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 novembre 2020. Infine, il recente Dl n. 129/2020 ha differito al 31 dicembre 2020 il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’agente della riscossione.

Entrate tributarie a quota 337,3 mld nei primi 10 mesi dell’anno 2020

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