Attualità

17 Aprile 2020

“Progetto art bonus dell’anno”: le monete di Velia sopra tutti

Il piano di restauro “Le monete di Elea/Velia”, promosso dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Salerno e Avellino, spicca il volo e, con 3245 voti, vince la quarta edizione del concorso “Progetto art bonus dell’anno” che premia i migliori progetti realizzati (nell’anno) grazie all’agevolazione fiscale nata, sei anni fa, per tutelare la bellezza del nostro patrimonio culturale. Alla gara, organizzata dalla società Ales, responsabile del programma di gestione e promozione del beneficio fiscale per conto del Mibact, e da Promo Pa Fondazione – Lubec, hanno partecipato 166 progetti (il 40% in più rispetto alla precedente edizione), molti di questi provenienti dal sud Italia.

Il progetto che ha guadagnato il primo gradino del podio, in particolare, ha ridato vita a migliaia di monete rinvenute durante gli scavi archeologici nella colonia greca di Elea/Velia, nel golfo di Salerno, che sarebbero andate perse a causa del precario stato di conservazione, cancellando preziose informazioni sulla storia sociale ed economica di una delle più importanti città della Magna Grecia. Un intervento scaturito dalla stretta collaborazione tra la Soprintendenza Abap di Salerno e Avellino e il dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale dell’università di Salerno e sostenuto dalla Fondazione nazionale delle comunicazioni, in veste di mecenate.

L’art-bonus in sintesi
Il beneficio, introdotto dal Dl n. 83/2014 e divenuto permanente con la legge di Stabilità 2016, consiste in un credito d’imposta a sostegno della cultura e dello spettacolo, pari al 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate da cittadini, enti non commerciali e imprese che, attraverso tali donazioni, favoriscono la salvaguardia dell’arte e della cultura italiane.
Possono beneficiare del bonus fiscale tutti coloro che effettuano erogazioni in denaro a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano, indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica.

La misura del credito d’imposta è uguale per tutti, ma cambiano i limiti massimi differenziati di spettanza. Le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciale possono usufruire del credito entro l’importo massimo del 15% del loro reddito annuo imponibile. I titolari di reddito d’impresa e gli enti che esercitano attività commerciale possono beneficiarne nel limite massimo del 5 per mille dei loro ricavi annui. Il bonus spettante deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo.

Per quanto riguarda le modalità di fruizione del beneficio, in relazione alla qualifica del soggetto che effettua le erogazioni liberali, sono previste due diverse strade:
– i titolari di reddito d’impresa devono utilizzare il credito d’imposta tramite compensazione, da effettuarsi mediante il modello di pagamento F24, in diminuzione dei versamenti dovuti. Per consentire l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta, l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 116/2014 ha istituito il codice tributo “6842” (vedi articolo “Art bonus: compensazione in F24 per i titolari di reddito d’impresa”), che va riportato nella sezione “Erario”, nella colonna “importi a credito compensati”, con l’indicazione, quale “anno di riferimento”, dell’anno d’imposta nel quale sono state effettuate le erogazioni liberali. Deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi e può essere usufruito annualmente senza alcun limite quantitativo.
– le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciali fruiscono del credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi, per il versamento delle imposte dovute. In particolare, iniziano a fruire della prima quota annuale (pari a 1/3 dell’importo maturato) nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata effettuata l’erogazione liberale. La quota annuale non utilizzata si può riportare, senza alcun limite temporale, nelle dichiarazioni dei periodi d’imposta successivi.

Per usufruire del credito d’imposta, le erogazioni liberali devono essere effettuate in denaro in modo tracciabile, attraverso uno dei seguenti sistemi di pagamento: carte di credito, di debito e prepagate, assegni bancari e circolari, istituti bancari e uffici postali. Il pagamento in contanti non è accettato. È importante conservare la ricevuta dell’operazione finanziaria, ossia la copia del documento che certifica l’erogazione in denaro, da cui risulti la causale del versamento “Art bonus”, l’oggetto delle erogazioni e il nome esatto dell’ente beneficiario.

In generale, le erogazioni liberali sono ammissibili al beneficio fiscale dell’art-bonus, quando sono destinate al sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali), con programmi di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, e per il sostegno dei soggetti che operano nel settore dello spettacolo. La donazione è agevolata anche se effettuata nei confronti di un concessionario o un affidatario dei beni oggetto di questi interventi.
Il requisito dell’appartenenza pubblica è soddisfatto, oltre che dall’appartenenza allo Stato, alle Regioni e agli altri enti territoriali, anche se ricorrono altre caratteristiche del destinatario delle erogazioni (cfr risoluzione n. 136/2017, vedi articolo “Ok all’art bonus se la fondazione è un luogo di cultura pubblica”).

I beneficiari delle erogazioni liberali, inclusi i soggetti concessionari o affidatari di beni culturali pubblici, sono tenuti a comunicare mensilmente al Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo l’ammontare delle somme ricevute nel mese di riferimento.
Inoltre, in una pagina dedicata e facilmente individuabile dei propri siti web istituzionali, e sul portale “artbonus”, devono comunicare pubblicamente la destinazione e l’utilizzo delle erogazioni ricevute.

Tornando agli esiti del concorso, pubblicati sul portale “artbonus”, questa la classifica dei progetti più votati:

  1. Restauro delle monete di Elea/Velia – Campania
  2. Plautus Festival del Comune di Sarsina (FC) – Emilia Romagna
  3. Testa del Filosofo del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
  4. Chiesa di San Bernardino del Comune di Caravaggio (BG) – Lombardia
  5. Teatro Morlacchi del Comune di Perugia – Umbria
  6. Loggiato San Bartolomeo della Fondazione Sant’Elia di Palermo – Sicilia
  7. Il Nettuno di Bartolomeo Ammannati del Comune di Firenze – Toscana
  8. Tempio di Nettuno del Parco Archeologico di Paestum (SA) – Campania
  9. Rilievo di Tamesius Olimpius Augentius – Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano – Lazio
  10. Macerata Opera Festival dell’Associazione Arena Sferisterio di Macerata – Marche.

Qualche numero
Dell’art-bonus, a oggi, hanno beneficiato già 1.834 enti e oltre 15mila mecenati, per un totale di 3.700 interventi e 451 milioni di euro raccolti su tutto il territorio nazionale.

“Progetto art bonus dell’anno”: le monete di Velia sopra tutti

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