17 Aprile 2025
Dichiarazioni Irpef e Iva 2024: online le statistiche delle Finanze
Nel 2023, oltre 42,5 milioni di contribuenti hanno adempiuto all’obbligo dichiarativo, presentando direttamente i modelli di dichiarazione “Redditi Persone Fisiche” e “730”, oppure indirettamente tramite la comunicazione dei sostituti d’imposta (Certificazione unica – Cu), con un incremento dell’1,3% rispetto al 2022. È quanto, tra l’altro, ricava il dipartimento delle Finanze dall’analisi dei dati prelevati dalle dichiarazioni dei redditi e Iva 2024, relative al periodo d’imposta 2023, pubblicati nella sezione “Statistiche fiscali” del proprio sito.
Per tipo di dichiarazione
Tra i contribuenti, 24,5 milioni hanno utilizzato il modello 730, con un aumento di oltre 725mila rispetto all’anno precedente. Inoltre, 8,6 milioni di persone hanno presentato il modello “Redditi Persone fisiche”, mentre i dati relativi ai restanti 9,4 milioni, non obbligati a presentare direttamente la dichiarazione, sono stati acquisiti tramite il modello Cu.
Per reddito complessivo
Il reddito totale dichiarato ha raggiunto oltre 1.027,7 miliardi di euro, con un incremento di 57,5 miliardi (+5,9%) rispetto all’anno precedente. Il reddito medio per contribuente è di 24.830 euro, in aumento del 5% rispetto al 2022. L’analisi territoriale evidenzia che la Lombardia ha il reddito medio più elevato (29.120 euro), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (28.780 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (18.230 euro).
Per tipologie di reddito
I redditi da lavoro dipendente e da pensione costituiscono circa l’84% del reddito complessivo dichiarato, con il lavoro dipendente che rappresenta il 53,9% del totale. Il reddito medio da lavoro autonomo è di 70.360 euro, mentre quello degli imprenditori (titolari di ditte individuali) è di 29.250 euro. I lavoratori dipendenti dichiarano un reddito medio di 23.290 euro, e i pensionati di 21.260 euro. È importante notare che i redditi dei lavoratori dipendenti sono riportati al netto dei contributi previdenziali, mentre i redditi da lavoro autonomo e d’impresa sono indicati al lordo.
Nel 2023, il reddito da fabbricati soggetto a tassazione ordinaria ammonta a 26,2 miliardi di euro, con un aumento del 3,1% rispetto all’anno precedente.
Per imposta netta
L’imposta netta totale dichiarata è di 189,9 miliardi di euro, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, corrispondente a un valore pro capite di 5.660 euro. L’imposta è dichiarata da oltre 33,5 milioni di contribuenti, pari a circa il 78,8% del totale. Oltre 9 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero, principalmente a causa di livelli reddituali che rientrano nelle soglie di esenzione.
La distribuzione dell’imposta per classi di reddito mostra che i contribuenti con redditi fino a 35mila euro (78% del totale) dichiarano il 36% dell’imposta netta totale, mentre il restante 64% è dichiarato da contribuenti con redditi superiori a 35mila euro (22% del totale). I soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300.000 euro (0,2% dei contribuenti) dichiarano il 7,1% dell’imposta netta totale.
Addizionali regionale e comunale
Nel 2023, l’addizionale regionale all’Irpef ha raggiunto quota 15,2 miliardi di euro, con un incremento del 9,6% rispetto all’anno precedente. L’importo medio varia notevolmente: si passa da un minimo di 290 euro in Sardegna a un massimo di 810 euro nel Lazio. Per quanto riguarda l’addizionale comunale, invece, il totale è di oltre 6,3 miliardi di euro, con un aumento del 9,1% rispetto al 2022. Anche qui, gli importi medi variano: si va da 130 euro nella provincia di Bolzano fino a 280 euro nel Lazio.
Dichiarazioni Iva
Sono 4,17 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva nel 2023, segnando una leggera diminuzione dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Il volume d’affari dichiarato ha superato i 4.737 miliardi di euro, con una flessione del 2,7% rispetto al 2022. Il calo maggiore si registra nel settore della “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata”, che ha registrato una diminuzione del 36,1% nel volume d’affari, dopo un notevole aumento del 118,7% nel 2022. Al contrario, il settore del “Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli” ha visto un incremento del 19 per cento.
Analizzando la distribuzione territoriale, le regioni con i maggiori aumenti percentuali nel volume d’affari sono state il Molise (+9,9%), la Calabria (+9,2%), l’Abruzzo (+8,7%) e la Campania (+8,1%). Al contrario, il Lazio ha registrato la maggiore riduzione, con un calo del 18,7 per cento.
Il totale delle operazioni attive imponibili per l’anno d’imposta 2023 è stato di oltre 2.721 miliardi di euro, con un aumento del 3,1% rispetto all’anno precedente, rappresentando il 57,5% del volume d’affari complessivo.
L’imposta dovuta nel 2023 ammonta a 157 miliardi di euro, con un incremento del 9,4% rispetto al 2022, mentre l’imposta a credito è pari a 50,8 miliardi di euro, con un aumento dello 0,3 per cento.
Infine, l’introduzione del modello “Lipe” (Comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva) ha semplificato la verifica dei versamenti, grazie alla trasmissione telematica dei dati. Nel 2023, l’Iva dovuta come saldo annuale a debito è stata di 4,4 miliardi di euro, con un aumento del 14,8% rispetto al 2022, mentre il saldo annuale a credito è stato di 56,6 miliardi di euro, con una diminuzione del 2,7 per cento.

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