24 Maggio 2021
Farina di piselli a uso zootecnico: è mangime proteico con Iva al 4%
Merita l’aliquota Iva ridottissima la cessione del mangime costituito da farina derivata dalla macinazione di piselli secchi ad alto contenuto proteico. L’amministrazione delle dogane e dei monopoli, dopo avere testato i “tenori” di amido e cenere del prodotto, ha rilevato che lo stesso mantiene le caratteristiche essenziali del legume d’origine. Con la risposta n. 362 del 24 maggio 2021, l’Agenzia delle Entrate, forte del parere tecnico ricevuto dall’Adm, avalla la supposizione della società produttrice del particolare mangime.
Nel dettaglio infatti, le Dogane, dopo aver effettuato lo specifico test di laboratorio, hanno rilevato che la farina ottenuta dalla macinazione risulta avere un tenore:
– di amido pari al 40%
– di ceneri del 2,9%
– di umidità del 12%
– di proteine 19%
e, pertanto, hanno ritenuto che “il prodotto oggetto di parere di accertamento, poiché non ha perso le caratteristiche essenziali della materia di origine, avendo un tenore di amido inferiore al 45% e un tenore di ceneri superiore al 2%, sia da classificare alla sottovoce NC 2302 50 00: “Crusche, stacciature ed altri residui, anche agglomerati in forma di pellets, della vagliatura, della molitura o di altre lavorazioni dei cereali o dei legumi”.
Messa così a fuoco la questione, l’Agenzia delle entrate ha potuto concludere che la farina di piselli secchi può essere compresa nel n. 17) della Tabella A, parte II, allegata al decreto Iva, che richiama, appunto, le “crusche, stacciature ed altri residui della vagliatura, della molitura o di altre lavorazioni dei cereali e dei legumi (v.d. 23.02)”, con la conseguenza che alle relative cessioni è applicabile l’aliquota del 4 per cento.
Ultimi articoli
Normativa e prassi 5 Dicembre 2025
Case modulari “chiavi in mano”: sono immobili da cedere senza Iva
L’Agenzia delle entrate chiarisce che le abitazioni prefabbricate pronte all’uso vanno trattate come fabbricati, con esenzione dall’imposta sul valore aggiunto salvo i casi di impresa costruttrice Le case modulari prefabbricate, complete di impianti e rifiniture e pronte per essere abitate, devono essere qualificate come beni immobili (articolo 13-ter del Regolamento Ue n.
Normativa e prassi 5 Dicembre 2025
Integratori e dispositivi medici, chiarimenti sulle aliquote Iva
Nella giornata di oggi due risposte delle Entrate chiariscono il corretto trattamento Iva delle cessioni di un integratore alimentare e di un dispositivo che scherma i raggi X Può beneficiare dell’aliquota Iva al 10% l’integratore alimentare classificato, con apposito parere dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fra le ”Preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove: altre” (Codice NC 210690).
Attualità 5 Dicembre 2025
Nuovo phishing a tema fiscale: false comunicazioni di rimborsi
Una mail fraudolenta induce il destinatario a compilare un modulo con i propri dati anagrafici e i dettagli della carta di credito per ottenere un fantomatico accredito Con l’avviso del 5 dicembre, l’Agenzia allerta i contribuenti su una nuova campagna di phishing basata sulla falsa comunicazione di rimborsi fiscali.
Normativa e prassi 5 Dicembre 2025
Dispositivi medici oftalmici, chiarita l’aliquota Iva applicabile
In questo caso si tratta di prodotti destinati alla cura e prevenzione classificabili nella voce 3004, relativa ai medicamenti preparati per scopi terapeutici, e quindi agevolabili L’Agenzia delle entrate, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), ha sciolto i dubbi di due società produttrici e distributrici di dispositivi medici oftalmici circa la corretta aliquota Iva da applicare, confermando che alle cessioni di questi dispositivi può essere applicata quella ridotta del 10% (risposta n.