Analisi e commenti

20 Agosto 2025

Dentro la dichiarazione – 5 detrarre le spese universitarie

Per ottenere il previsto sconto sull’imposta sul reddito, questi oneri devono essere indicati nel modello 730/2025, al rigo da E8 a E10, con il codice 13

Dopo aver trattato le agevolazioni dedicate alla scuola (vedi ultima puntata), ci spostiamo adesso nelle aule universitarie. Nel nostro sistema tributario, del resto, tra le varie spese detraibili nella misura del 19% figurano anche quelle sostenute per la frequenza di corsi di laurea presso università statali e non statali, di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria, tenuti presso università o istituti universitari pubblici o privati, italiani o stranieri. Lo prevede il Tuir all’articolo 15, comma 1, lettera e).

Quali spese e dove inserirle
La detrazione, collocata nel modello 730/2025 al rigo da E8 a E10, con il codice 13), spetta per le spese sostenute per la frequenza di:

  • corsi di istruzione universitaria
  • corsi universitari di specializzazione (per la frequenza di corsi di specializzazione in psicoterapia post-universitaria la detrazione spetta se gli stessi sono effettuati presso centri accreditati presso il Mur)
  • corsi di perfezionamento tenuti presso l’università
  • master universitari (un master erogato da un consorzio al quale un’università statale partecipa con una quota non di maggioranza è equiparato a un master di università privata)
  • corsi di dottorato di ricerca (ai sensi del Dm n. 270/2004 e della legge n. 210/1998, il dottorato di ricerca rappresenta un titolo conseguito a seguito di uno specifico corso previsto dall’ordinamento per consentire ai laureati di acquisire un grado di preparazione necessaria per svolgere l’attività di ricerca di alta qualificazione
  • istituti tecnici superiori (Its), in quanto equiparati alle spese universitarie
  • nuovi corsi istituiti sulla base del Dpr n. 212/2005 presso i Conservatori di musica e gli Istituti musicali pareggiati. I corsi di formazione relativi al precedente ordinamento possono, invece, considerarsi equiparabili ai corsi di formazione scolastica secondaria, per i quali spetta la detrazione come spese di istruzione secondaria di secondo grado
  • corsi statali di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale (conservatori, istituti superiori di studi musicali, accademie di belle arti statali, accademia nazionale d’arte drammatica, accademia nazionale di danza, istituti superiori per le industrie artistiche – Afam).

Non sono, invece, detraibili le spese di iscrizione presso istituti musicali privati.

Tipologia di spesa ammessa
La detrazione spetta per le spese sostenute per:

  • tasse di immatricolazione e iscrizione (anche per gli studenti fuori corso)
  • la “ricognizione” (si tratta di un diritto fisso da corrispondere per anno accademico da coloro che non abbiano rinnovato l’iscrizione per almeno due anni accademici consecutivi, che consente di riattivare la carriera pagando e regolarizzando eventuali posizioni debitorie relative ad anni accademici precedenti al periodo di interruzione)
  • soprattasse per esami di profitto e laurea
  • la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria (Questo vale sia per corsi di laurea che per corsi post-laurea presso università non statali)
  • la frequenza dei Tirocini formativi attivi (Tfa) per la formazione iniziale dei docenti, istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica
  • la frequenza di corsi di formazione universitari o accademici per il conseguimento dei Cfu/Cfa per l’accesso al ruolo di docente così come previsti dal Dlgs n. 59/2017.

La detrazione non spetta, invece, per:

  • i contributi pagati all’università pubblica relativamente al riconoscimento del titolo di studio (laurea) conseguito all’estero, in quanto la spesa indicata non rientra nel concetto di “spese per frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria” (circolare n. 39/2010, risposta 2.1)
  • le spese relative all’acquisto di libri scolastici, strumenti musicali, materiale di cancelleria, viaggi ferroviari e di vitto e alloggio necessarie per consentire la frequenza della scuola
  • le spese sostenute per la frequenza all’estero di una scuola professionale privata di danza. Non trattandosi di una “università”, tali spese non rientrano tra gli oneri detraibili, conseguentemente, non sono detraibili neanche le spese sostenute per l’alloggio
  • le somme versate a un’associazione riconosciuta dal Mur per il supporto tecnico-logistico connesso all’acquisizione di crediti formativi necessari per l’accesso a un concorso pubblico per docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. In questa ipotesi, il ruolo dell’associazione è solo quello di predisporre parte della logistica e di curare i contatti con i corsisti in base a un accordo organizzativo, previsto nel bando, con la stessa Università, mentre i corsi sono esclusivamente erogati da quest’ultima che rilascia anche la relativa certificazione.

Limite di detraibilità
La detrazione è calcolata sull’intera spesa sostenuta se l’università è statale.
Nel caso, invece, di iscrizione a un’università non statale, l’importo ammesso alla detrazione non deve essere superiore a quello stabilito annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del ministero dell’Università e della Ricerca, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali nelle diverse aree geografiche e dell’area disciplinare del corso.

In particolare, con il decreto ministeriale n. 1924/2024 è stato individuato l’importo massimo della spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali, detraibile per l’anno 2024. Gli importi sono distinti per area disciplinare e in base alla regione in cui ha sede l’Ateneo presso il quale è presente il corso di studio, come risulta dalla seguente tabella:

Area disciplinare corsi istruzione

NORD

CENTRO

SUD E ISOLE

Medica

€ 3.900

€ 3.100

€ 2.900

Sanitaria

€ 3.900

€ 2.900

€ 2.700

Scientifico-Tecnologica

€ 3.700

€ 2.900

€ 2.600

Umanistico-Sociale

€ 3.200

€ 2.800

€ 2.500

Per le spese sostenute per la frequenza di corsi post-laurea, l’importo massimo che dà diritto alla detrazione è indicato nella seguente tabella:

Spesa massima detraibile

NORD

CENTRO

SUD E ISOLE

Corsi di dottorato, di specializzazione, master universitari di primo e secondo livello

€ 3.900

€ 3.100

€ 2.900

Lo stesso criterio vale anche per le spese sostenute per la frequenza di corsi post-laurea e per le spese sostenute per la frequenza di corsi di perfezionamento anche se non espressamente menzionati nel citato decreto ministeriale.

Nella guida dell’Agenzia  “Spese istruzione”, a pagina 12, sono riportate le tabelle dei raggruppamenti dei corsi di studio per area disciplinare e della ripartizione delle regioni per area geografica.

Aggiungiamo che, a seguito delle modifiche intervenute con la legge n. 208/2015, per i master privati di I e II livello è richiesta, a partire dal 2015, solo la verifica che gli stessi master siano attivati da istituti universitari. Conseguentemente, non è più necessario fare un confronto con corsi analoghi, per durata e struttura di insegnamento, erogati da università statali.

Come si calcola il limite detraibile
Il limite individuato dal decreto del Mur include anche la spesa sostenuta per il test di ammissione.
Se lo studente sostiene spese per più corsi nello stesso anno (laurea e post-laurea), si applica il limite più elevato tra quelli previsti per ciascuna area disciplinare e regione dell’ateneo. Se ha sostenuto più test di ammissione in università non statali:

  • in caso di iscrizione a uno dei corsi, il test rientra nel limite previsto per quel corso
  • in caso di non iscrizione, si applica il limite più alto tra quelli relativi ai corsi per cui ha sostenuto il test.

Anche l’imposta di bollo è inclusa nel limite.

Corsi all’estero e università telematiche
Per i corsi universitari all’estero, il limite si basa sull’area disciplinare e sulla zona geografica del domicilio fiscale dello studente; per quelli post-laurea all’estero, si applica il limite previsto per corsi post-laurea nella zona del domicilio fiscale.
I corsi di teologia presso università Pontificie o istituti religiosi seguono il limite dell’area umanistico-sociale, e la regione di riferimento è quella dove si svolge il corso (anche se è in Vaticano).
Le università telematiche sono equiparate alle non statali: si considera l’area tematica del corso e la regione della sede legale dell’università.
Se il corso si svolge in una regione diversa da quella della sede legale, si considera la regione dove si tiene il corso.

Cambi di corso o facoltà
Se lo studente cambia corso o facoltà nello stesso anno e sostiene spese in aree geografiche o tematiche diverse, si applica il limite più alto tra quelli previsti.
Come per le spese scolastiche non universitarie, la detrazione spetta per intero fino a 120mila euro di reddito complessivo. Oltre tale soglia, decresce fino ad azzerarsi a 240mila euro.
Dal 2020, è obbligatorio usare pagamenti tracciabili (bonifico, carta, Mav, PagoPa) e conservarne la prova.

Cu e spese rimborsate dal datore di lavoro
Per il calcolo dell’importo da portare in detrazione vanno considerate anche le spese indicate nella Certificazione Unica 2025 (punti 341–352, codice 13). Non sono detraibili le spese rimborsate dal datore di lavoro come premi (punti 701–706, codice 13), ma si può detrarre la parte non rimborsata.

Per chi vuole approfondire
Per maggiori dettagli sulla detrazione per le spese universitarie è disponibile la guida “Spese di istruzione”, che contiene le informazioni relative anche alle altre tipologie di spesa agevolate connesse con il mondo dell’istruzione. Tra queste la detrazione per le spese scolastiche, la detrazione per le spese sostenute in favore di ragazze e ragazze con disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa) e altre.

continua
La
prima puntata è dedicata alle spese veterinarie
La seconda puntata è dedicata alle erogazioni liberali a favore di arte, musica e cultura
La terza puntata è dedicata ai trasferimenti per motivi di lavoro
La quarta puntata affronta il tema delle agevolazioni dedicate al mondo della scuola

Dentro la dichiarazione – 5 detrarre le spese universitarie

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