13 Agosto 2025
Dentro la dichiarazione – 1 La detrazione delle spese veterinarie
Rientrano nell’agevolazione i costi sostenuti per la cura di animali legalmente detenuti per compagnia o per la pratica sportiva e ne può usufruire anche chi non ne è proprietario
C’è ancora diverso tempo per presentare la propria dichiarazione dei redditi: il termine per presentare il 730 è infatti il prossimo 30 settembre, mentre per il modello Redditi c’è tempo fino al 31 ottobre.
L’Agenzia delle entrate, come noto, mette a disposizione una dichiarazione dei redditi precompilata (modello 730 e modello Redditi persone fisiche) con diversi dati già inseriti o visionabili per l’inserimento: dalle spese sanitarie a quelle universitarie, dalle spese funebri ai premi assicurativi, dai contributi previdenziali ai bonifici per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, e altro ancora. Si aggiungono, poi, specifici dati e agevolazioni che il contribuente può aggiungere da sé.
Oggi e nei prossimi giorni pubblicheremo su FiscoOggi dei brevi approfondimenti su singole voci presenti in dichiarazione, esplorando tra detrazioni, deduzioni, crediti d’imposta, alcuni più popolari, altri meno utilizzati. Ricordiamo che una panoramica completa di ciò che si trova in dichiarazione è ovviamente fornita dalle istruzioni ai modelli (qui le istruzioni relative al modello 730/2025), a cui si aggiungono specifici strumenti informativi. In particolare, sul sito dell’Agenzia è pubblicata una raccolta di guide focalizzate sulle agevolazioni e suddivise per tema d’interesse. Quella di quest’anno si chiama “Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025”: è da questa raccolta che verranno estratti alcuni contenuti che saranno proposti nelle puntate di questa serie.
Iniziamo con la prima.
Da diversi anni, in dichiarazione è presente un’agevolazione dedicata alle spese veterinarie. Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda del 19% del costo sostenuto per la cura di animali legalmente detenuti per compagnia o per la pratica sportiva.
La quota massima di spese che possono contribuire al calcolo dell’agevolazione è di 550 euro, con una franchigia – cioè un importo minimo sopra il quale spetta la detrazione – di 129,11 euro. La detrazione massima che può spettare è di 80 euro.
Ne può usufruire chi ha sostenuto la spesa, anche se non è il proprietario dell’animale.
L’agevolazione non riguarda le spese per curare gli animali da allevamento, né quelli destinati alla riproduzione o al consumo alimentare e in generale per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole.
Quali spese rientrano nell’agevolazione?
Innanzitutto, rientrano in detrazione le spese per le prestazioni del veterinario, per l’acquisto dei medicinali prescritti (e definiti dall’articolo 2 del decreto legislativo 7 dicembre 2023, n. 218) e le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.
La detrazione spetta anche quando si acquistano farmaci senza prescrizione medica, online presso farmacie ed esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza dalla Regione o dalla Provincia autonoma o da altre autorità competenti, individuate dalla legislazione di Regioni o Province autonome.
Non è più necessario conservare la prescrizione medica, ma lo scontrino deve riportare il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati. In particolare, la qualità di farmaco deve essere attestata dal codice di autorizzazione in commercio del farmaco stesso, mentre la natura del prodotto “farmaco” può essere identificata anche mediante la codifica FV (farmaco per uso veterinario) utilizzata ai fini della trasmissione dei dati al sistema tessera sanitaria.
Purché lo scontrino sia “parlante”, la detrazione spetta anche per farmaci venduti da strutture diverse dalle farmacie (e autorizzate dal Ministero della salute), come accade per la vendita di farmaci generici nei supermercati.
Non sono invece detraibili le spese per i mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario, perchè non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.
A quanto ammonta la detrazione
Dal 2020 la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120mila euro. Oltre questo limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo di 240mila euro.
Come anticipato, la detrazione massima che può spettare è di 80 euro (79,96 euro arrotondati), cioè il 19% della spesa massima ammessa (550 euro) una volta sottratta la franchigia (129,11 euro). Questo importo massimo per ciascun contribuente non cambia a prescindere dal numero di animali posseduti.
Infine, devono essere comprese nell’importo anche le spese indicate nella CU 2025 (punti da 341 a 352) con il codice 29.
Pagamento “tracciato”
Attenzione a come si pagano le spese: dal 2020, infatti, per poter portare le spese in detrazione occorre che siano state sostenute con versamento bancario o postale o con sistemi di pagamento “tracciabili”. Questo requisito non è richiesto solo per le spese sostenute per l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al Sistema sanitario nazionale.
Il pagamento “tracciato” può essere dimostrato con la relativa annotazione sulla fattura (o ricevuta o documento commerciale) o con una prova cartacea (ricevuta della carta di debito/credito, del bollettino posta, dell’estratto conto ecc.).
Maggiori dettagli su questa detrazione sono disponibili nella guida “Spese sanitarie”, all’interno della raccolta “Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025”.
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