2 Febbraio 2024
Ordinanze cautelari di primo grado: impugnative nella “tendina” online
Il processo tributario telematico (Ptt) apre la via al deposito online dei ricorsi avversi alle ordinanze cautelari emesse dalle Corti di giustizia tributaria di primo grado. In sostanza, nel Ptt sono state implementate le voci selezionabili al momento della scelta della tipologia degli atti da depositare, nel rispetto delle ultime norme sulle liti fiscali, introdotte dal Dlgs n. 220(2023 (vedi articolo “Delega fiscale e liti tributarie: il decreto attuativo è Ufficiale”). L’annuncio è sul sito del dipartimento della Giustizia tributaria del Mef.
A ispirare l’adeguamento delle funzionalità, in particolare, quella che ha modificato l’articolo 47 del Dlgs n, 546/1992, prevedendo la possibilità, per i giudizi instaurati in primo grado con ricorso notificato dal 4 gennaio 2024, di impugnare le ordinanze cautelari collegiali, emesse dalle competenti Corti di giustizia tributaria di primo grado, nelle Cgt di secondo grado, e quelle pronunciate dal giudice monocratico – solo con reclamo – nella stessa Cgt di primo grado in composizione collegiale.
Indicazioni pratiche
Per procedere con il deposito delle nuove impugnative, fanno sapere dal Dipartimento, nella homepage del Ptt, dalla voce “INVIO NIR – RICORSO – ALTRI ATTI”, si può selezionare la Corte di giustizia tributaria competente e quindi la tipologia di deposito:
• “IMPUGNATIVA ORDINANZA SOSPENSIONE MONOCRATICA DI PRIMO GRADO”, per i reclami innanzi alla Corte di giustizia tributaria di primo grado
• “IMPUGNATIVA ORDINANZA SOSPENSIONE COLLEGIALE DI PRIMO GRADO”, per le impugnazioni innanzi alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado.
Il sistema, tramite una sequenza di schede, richiederà l’inserimento dei dati necessari per il deposito, tra i quali, quelli relativi al ricorso di merito: Rg del ricorso ed estremi dell’ordinanza cautelare da impugnare. Come per il deposito degli atti principali, anche per le nuove impugnative è obbligatorio apporre la firma digitale, mentre per gli eventuali allegati la sottoscrizione digitale rimane facoltativa.
Al termine della procedura di deposito e dei previsti controlli di validità sui file trasmessi, il sistema assegnerà un numero di registro generale, che per questa tipologia di procedimenti sarà convenzionalmente superiore a 200.000.
Per tutti i dettagli operativi delle nuove funzionalità, infine, il Dipartimento consiglia di consultare la relativa guida sul sito di Assistenza ai servizi online del Dipartimento della giustizia tributaria
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