4 Agosto 2023
Delega sulla riforma fiscale, dalla Camera il via libera definitivo
Con 182 voti favorevoli e 97 contrari l’Aula di Montecitorio ha licenziato l’Atto Camera 1038 in via definitiva contenente la “Delega al Governo per la riforma fiscale”. Nella seduta del 2 agosto scorso il Senato aveva dato l’ok al disegno di legge delega con alcune modifiche. Oggi, 4 agosto 2023, arriva la conferma definitiva dell’Aula di Montecitorio.
Il provvedimento ispirato ai principi della semplificazione, razionalizzazione e revisione degli adempimenti dichiarativi, conta 23 articoli che affrontano, tra l’altro, temi come la certezza del diritto, le riforme dello statuto del contribuente e dei singoli tributi, dei procedimenti tributari e del contenzioso.
Le misure riguardano la struttura dell’Irpef, la revisione della tassazione d’impresa e dell’Iva, il graduale superamento dell’Irap e la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta di successione, del bollo e degli altri tributi indiretti.
Di seguito alcuni dei principali contenuti del provvedimento approvato oggi.
In termini generali, viene disposta la revisione e la graduale riduzione dell’Irpef, nel rispetto del principio di progressività e gradualmente diretto al raggiungimento di un’aliquota unica. È prevista, nello specifico, la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre, per poi arrivare gradualmente verso la flat tax, senza abbandonare la logica della progressività.
Prevista anche una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività dei lavoratori dipendenti.
Specifici principi sono previsti per i redditi agrari, nell’ottica di favorire e agevolare l’aggiornamento delle classi e qualità di coltura prevedendo, tra l’altro, un regime di favore per i redditi ottenuti da soggetti titolari di pensione o di redditi modesti che svolgano attività agricole.
Riguardo i redditi dei fabbricati, il disegno di legge indica la possibilità di estendere il regime della cedolare secca agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo, qualora il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa, o di arti e professioni.
Diversi principi e criteri direttivi concernono i redditi di natura finanziaria rispetto ai quali si prevede la creazione di un’unica categoria reddituale (superando quindi la distinzione tra rediti da capitale e redditi diversi).
L’Ires vede accanto all’aliquota ordinaria (24%) due regimi di vantaggio complementari: aliquota ridotta per le imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; in alternativa sono previsti incentivi in forma di ammortamento.
Per la revisione dell’Iva, via a una ridefinizione dei presupposti dell’imposta in modo da renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea, alla revisione della disciplina delle operazioni esenti, alla razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote Iva, alla revisione della disciplina della detrazione ed alcuni interventi più settoriali (con riferimento al gruppo Iva, terzo settore, importazione di opere d’arte).
Inoltre, sono definiti i criteri direttivi specifici volti a realizzare il graduale superamento dell’imposta regionale sulle attività produttive. In particolare, tale processo dovrà attuarsi in modo graduale dando priorità alle società di persone e alle associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.
In relazione ai tributi indiretti diversi dall’Iva, con particolare riferimento all’imposta di registro, imposta sulle successioni e donazioni e imposta di bollo, si ricordano, tra gli altri interventi, quello di razionalizzare la disciplina dei singoli tributi, anche mediante l’accorpamento o la soppressione di fattispecie imponibili, ovvero mediante la revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile nonché di prevedere il sistema di autoliquidazione per l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro. In particolare, nell’ambito della razionalizzazione dei micro-tributi si valuta l’eventuale progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, con potenza superiore a 185 chilowatt (il Superbollo).
Arriva un potenziamento e una semplificazione del regime dell’adempimento collaborativo, anche attraverso maggiori meccanismi premiali e la riduzione della soglia di ingresso al regime, nonché la possibilità per i soggetti di minori dimensioni di accedere a un concordato preventivo biennale. Prevista poi l’esclusione (e non il semplice alleggerimento) delle sanzioni penali tributarie, nei confronti dei contribuenti aderenti al regime dell’adempimento collaborativo che hanno tenuto comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali. Con riferimento al concordato preventivo biennale per i contribuenti di minori dimensioni, è stata prevista la possibilità di far riferimento, oltre che ai dati in possesso dell’amministrazione fiscale, anche agli indicatori sintetici di affidabilità.
Per i contribuenti con alta affidabilità fiscale, sono rafforzati i premi, inclusa la riduzione dei tempi per ottenere i rimborsi. Inoltre, si incentivano le attività di certificazione delle dichiarazioni fiscali e le deleghe possono essere attribuite ai professionisti abilitati, anche in via esclusiva.
Si stabilisce che si può ottemperare agli adempimenti fiscali anche direttamente per via telematica, ampliando forme di pagamento con addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico.
Entro i prossimi 24 mesi, il Governo dovrà tradurre la cornice dei princìpi e criteri per la revisione del sistema tributario in norme in specifici decreti legislativi.
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