Normativa e prassi

15 Aprile 2020

Canoni di abbonamento speciale Rai: rimangono invariati anche per il 2020

Non cambiano per quest’anno i canoni di abbonamento speciale relativi agli apparecchi radioriceventi o televisivi installati negli esercizi pubblici come, per esempio, alberghi, bar, ristoranti, cinema e teatri, o comunque fuori dall’ambito familiare. Così stabilisce il decreto 20 dicembre 2019 del ministero dello Sviluppo economico, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale, che conferma il riferimento alle tabelle 3 e 4 allegate al Dm 29 dicembre 2014, per quantificare quanto è tenuto pagare chi rientra in tale fattispecie.
Il canone radio-tv speciale va pagato da chi detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio e/o televisive in esercizi pubblici ed è valido solo per l’utilizzo all’indirizzo dichiarato al momento della stipula, indicato nel libretto d’iscrizione. I soggetti che detengono più dispositivi in sedi diverse dovranno stipulare un canone per ciascuno degli immobili dove viene utilizzato un apparecchio ricevitore.

Gli importi da pagare indicati alla tabella n. 3 sono validi per l’uso della televisione nelle strutture ricettive: dai ristoranti ai bar, campeggi, villaggi, alberghi eccetera. In questo caso si va da 195,87 euro di canone per chi, qualsiasi sia la categoria dell’impianto, usa un solo apparecchio televisivo, a 6.528,27 euro (escluse tassa di concessione governativa o comunale e Iva) per gli alberghi con 5 stelle e con cento o più camere. Nelle categorie che trovano riscontro nel pagamento minimo rientrano anche circoli, associazioni, sedi di partiti politici, istituti religiosi, studi professionali e mense aziendali.
Per la detenzione del solo apparecchio radiofonico il canone annuo di abbonamento ammonta a 28,79 euro (escluse tassa di concessione governativa o comunale e Iva).

Quanto si deve pagare a titolo di canone speciale per l’uso degli apparecchi televisivi nei cinema, teatri e negli altri locali a questi assimilabili è riportato nella tabella 4.
Per questi impianti gli importi cambiano a seconda della categoria: le sale cinematografiche di 4ª e 5ª categoria, con i teatri tenda, scontano un canone di 243,51 euro più una percentuale dell’incasso se viene utilizzato uno schermo gigante per la trasmissione o se la trasmissione stessa è l’unica componente dello spettacolo.
I cinema, teatri o discoteche di tutte le altre categorie devono corrispondere a titolo di canone 315,97 euro, più una percentuale in relazione alla loro capienza; in questo caso l’importo della maggiorazione legata al numero dei posti nella struttura varia a seconda della categoria dell’impianto.

Le disposizioni contenute nel Dpcm hanno effetto dal 1° gennaio 2020.

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