Dati e statistiche

23 Maggio 2023

Mef, 41,5 mln di contribuenti Irpef hanno dichiarato redditi per il 2021

Dall’analisi delle statistiche del Mef sulle dichiarazioni dei redditi 2022 presentate dai contribuenti Irpef, emerge che, anche per l’anno d’imposta 2021 la sfida tra i modelli dichiarativi vede prevalere il 730 rispetto al modello Redditi. In particolare, sono 23 milioni le persone fisiche che hanno utilizzato il 730, con un aumento di oltre 427mila contribuenti rispetto all’anno precedente, mentre 8,9 milioni di soggetti hanno presentato “Redditi Persone Fisiche”. I dati dei restanti 9,5 milioni di contribuenti, non tenuti a presentare direttamente la dichiarazione, sono stati acquisiti tramite il modello Cu compilato dai sostituti d’imposta. Al riguardo, è utile osservare come l’utilizzo del modello 730 risulti prevalente nelle classi di reddito complessivo da 5mila a 100mila euro, mentre nelle classi di reddito più elevato, oltre 100mila euro, prevale l’utilizzo del modello Redditi, che raggiunge circa l’82% per le classi di reddito oltre i 300mila euro. In sostanza, Redditi è decisamente il modello che piace di più ai contribuenti facoltosi. Sul lato opposto della piramide troviamo, invece, le fasce più basse dei percettori di reddito – fino a 5mila euro – che si trovano entro la soglia di esonero dalla presentazione della dichiarazione e generalmente non la presentano. Per queste classi, quindi, il recupero dei dati avviene attraverso le Certificazioni uniche.

Oltre 912 miliardi di reddito totale
Il reddito complessivo dichiarato da 41,5 milioni di italiani supera i 912,4 miliardi di euro, in pratica 47 miliardi in più rispetto all’anno precedente (+5,5%). Il valore medio del dichiarato è di 22.540 euro, in aumento del 4,5% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l’anno precedente. La dinamica del dato riflette l’aumento dei redditi da pensione, lavoro dipendente e lavoro autonomo.

I valori medi dichiarati per regione
L’analisi territoriale conferma che la regione con il reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (26.620 euro), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (25.680 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (16.300 euro). Anche nel 2021, quindi, continua a essere significativa la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali.

Tipologie di reddito dichiarate, sul podio lavoratori dipendenti e pensionati
I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’83,2% del reddito complessivo dichiarato. In dettaglio, il reddito da pensione rappresenta il 30,2% del totale. Se invece passiamo al confronto dei redditi medi, quello più elevato è dichiarato dai lavoratori autonomi, nella misura di 60.520 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 24.130 euro, di poco superiore al reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti che è pari a 21.500 euro. Più in basso quello dei pensionati a quota 18.990 euro. In realtà, su tale differenza mediana incide la diversa modalità di indicazione dei contributi previdenziali all’interno dei redditi. In particolare, i redditi riportati per i lavoratori dipendenti sono al netto dei contributi previdenziali, mentre i redditi da lavoro autonomo e d’impresa devono essere indicati al lordo dei contributi (il valore medio dei contributi riportati dai lavoratori autonomi e imprenditori è pari a oltre 8.700 euro). Inoltre, questi importi medi non includono i redditi degli oltre 1,7 milioni di soggetti (con un incremento del 6% rispetto al 2020) che hanno aderito al regime forfetario, che sono soggetti a tassazione sostitutiva e non rientrano nei redditi complessivi Irpef. Infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 19.480 euro. Si ricorda che la quasi totalità dei redditi da capitale è soggetta a tassazione sostitutiva e non rientra pertanto nell’Irpef. Queste differenze di base rendono impossibile il raffronto tra le diverse medie di reddito.

Imposta netta, circa 13 milioni non versano alcuna Irpef
L’imposta netta totale dichiarata è pari a 171 miliardi di euro, (+7,4% rispetto all’anno precedente). Tale aumento in parte riflette il rimbalzo osservato nel 2021 rispetto al 2020, anno in cui la variazione rispetto al 2019 era di segno opposto. Al netto dell’effetto del trattamento integrativo, l’imposta netta Irpef risulta pari in media a 5.452 euro e viene dichiarata da circa 31,3 milioni di soggetti, pari a circa il 76% del totale dei contribuenti. Dunque, circa 10,1 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero. Si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. Inoltre, considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dal trattamento integrativo, i soggetti che di fatto non versano l’Irpef salgono a circa 13 milioni.

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