Normativa e prassi

10 Gennaio 2025

Adempimento collaborativo, le linee guida sul rischio fiscale

L’Agenzia delle entrate ha approvato le linee guida per la predisposizione di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax control framework) da parte delle imprese che intendono aderire al regime di adempimento collaborativo (articolo 4, comma 1-quater del Dlgs n. 128/2015).  In particolare, il provvedimento del 10 gennaio 2025 firmato dal direttore vicario dell’Agenzia delle entrate, Vincenzo Carbone, approva i seguenti documenti: 

  • Le linee guida per la redazione del documento che disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax compliance model – Tcm) e per la certificazione del sistema con due allegati, le linee guida per la policy sulla gestione del rischio c.d. “interpretativo” e la nota metodologica per i controlli sul company level
  • Le linee guida per la compilazione della Mappa dei rischi e dei controlli fiscali dei contribuenti del settore industriale, con in allegato la mappa dei rischi.

Con il primo documento, l’Agenzia mette a disposizione degli operatori un manuale per la gestione del rischio nell’ambito della cooperative compliance. Si tratta pertanto di un documento operativo che può essere di supporto alle imprese che stanno valutando di aderire all’adempimento collaborativo.
Ricordiamo infatti che possono accedere al regime i contribuenti dotati di un efficace sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax control framework, Tcf), che deve essere certificato da parte di professionisti indipendenti qualificati. 

In particolare, le linee guida sono rivolte, in primo luogo, alle imprese che, essendo in possesso dei requisiti soggettivi previsti per l’ammissione al regime di adempimento intendono fare richiesta di adesione (Nuovi Istanti). I soggetti ammessi o che hanno presentato istanza di adesione al regime di adempimento collaborativo antecedentemente alla data di entrata in vigore del Dlgs n. 221/2023, in possesso di un Tcf validato dall’Agenzia delle entrate in sede istruttoria di ammissione (Soggetti già aderenti), non sono tenuti a recepire lo schema proposto dalle linee guida, ma devono comunque attestarne l’efficacia operativa con le modalità stabilite dal decreto del Mef del 21 novembre 2024 (vedi: Adempimento collaborativo, dal Mef indicazioni sul rischio fiscale).

Il Tax control framework  può essere definito come l’insieme di strumenti, strutture organizzative, norme e regole aziendali volti a consentire, attraverso un adeguato processo di misurazione e gestione dei rischi fiscali, una conduzione dell’impresa tale da minimizzare l’eventuale violazione di norme di natura tributaria. Nel dettaglio sono quattro le aree di funzionamento del Tcf:

  • l’ambiente di controllo, compresa l’adozione di una strategia fiscale
  • la governance del sistema di controllo, in cui sono definiti ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti nella gestione secondo un modello a “tre linee di controllo”
  • il processo di Tax risk assessment, per consentire l’identificazione, la misurazione e la gestione e dei rischi fiscali
  • i meccanismi di monitoraggio, per verificare e valutare l’adeguatezza del Tcf.

Il documento fornisce indicazioni operative sui contenuti e sulle modalità di redazione del Tax Compliance Model, ossia il documento che definisce le modalità di gestione del processo di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, nonché sui controlli e gli adempimenti che ci si attende vengano posti in essere per la certificazione del Tcf.

Nel secondo documento approvato, sono indicate invece le istruzioni per la costruzione della Mappa dei rischi e dei controlli fiscali (Risk and control matrix) per le imprese operanti nel settore industriale. Queste linee guida sono volte a individuare i processi, le attività e i rischi fiscali standard che le imprese dovranno presidiare attraverso idonei strumenti di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio (policy e procedure operative) qualora intendano aderire al regime di adempimento collaborativo o, semplicemente, adottare un sistema di controllo del rischio fiscale certificato, per gli usi consentiti dalla legge. 

I processi, le attività e i rischi fiscali standard individuati nell’ambito della Mappa sono quelli “minimi” ordinariamente e generalmente riscontrabili nell’operatività delle imprese operanti nel settore industriale. La Mappa in esame non è finalizzata, invece, alla tracciatura dei “rischi interpretativi” che attengono all’incertezza sull’interpretazione delle norme e sui singoli casi concreti. Pertanto, le indicazioni relative alla gestione di questa tipologia di rischi viene fornita separatamente, nell’allegato “Linee guida per la redazione di una policy di gestione del rischio interpretativo”.

Adempimento collaborativo: lo sviluppo in breve
L’istituto della cooperative compliance è stato introdotto con il Dlgs n. 128/2015 con l’intento di promuovere forme di cooperazione rafforzata tra il Fisco e i contribuenti dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.

La legge n. 111/2023 (legge delega) ha voluto potenziare il regime di adempimento collaborativo, mediante interventi finalizzati ad ampliare la platea dei contribuenti eleggibili e a rafforzare ulteriormente gli effetti premiali dell’istituto. Le previsioni della legge delega sono state attuate con il Dlgs n.221/2023 (decreto delegato), e con il successivo Dlgs n.108/2024 (decreto correttivo) attraverso significative modifiche alla disciplina originaria dell’istituto.

Nel dettaglio, il Dlgs n.221/2023 ha modificato l’articolo 4 del Dlgs n. 128/2015, prevedendo a carico degli operatori che intendono aderire al regime l’obbligo di certificazione del sistema di controllo del rischio fiscale, anche in ordine alla sua conformità ai principi contabili.

Il Dlgs n.108/2024 ha inoltre introdotto, a carico dei soggetti esonerati dalla presentazione della certificazione (i soggetti già ammessi al regime o quelli che hanno presentato istanza antecedentemente alla data di entrata in vigore del Dlgs n. 128/2015), l’obbligo di attestare l’efficacia operativa del sistema di controllo del rischio fiscale.

Proprio per favorire la transizione da un modello “aperto” a un modello “certificato” è stata pertanto prevista, al comma 1-quater dell’articolo 4 del Dlgs n. 128/2015, la pubblicazione da parte dell’Agenzia delle entrate di apposite linee guida contenenti indicazioni per la costruzione e aggiornamento di un efficace Tax Control Framework e per la certificazione e attestazione della sua efficacia operativa.

Adempimento collaborativo, le linee guida sul rischio fiscale

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