17 Gennaio 2022
Ok al bonus Ricerca e Sviluppo se non si può indicare in dichiarazione
Un contribuente che ha ridefinito la scadenza del proprio periodo d’imposta, originariamente stabilito dal 1° ottobre al 30 settembre, fissandola al 31 dicembre 2020 e che per il periodo d’imposta ultrannuale 1° ottobre 2019 – 31 dicembre 2020 deve inserire nel modello “Redditi SC2021” il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo maturato ai sensi della legge n. 190/2014, potrà beneficiare ugualmente del bonus, anche se il sistema di controllo automatico, aggiornato al credito R&S di cui alla successiva legge n. 160/2019, non ha consentito l’inserimento del codice B9 riferibile alla corretta annualità. È, in sintesi, quanto chiarito dall’Agenzia con la risposta n. 30 del 17 gennaio 2022.
L’Agenzia infatti tiene conto della circostanza che il termine di applicazione della norma che riconosce un credito d’imposta alle imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, inizialmente previsto dalla legge n. 190/2014, è stato più volte prorogato fino alla definitiva fissazione al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 (articolo 1, comma 209, della legge n. 160/2019).
Di conseguenza se, come avvenuto nel caso in esame, il credito maturato dall’istante nel periodo d’imposta ultrannuale 1° ottobre 2019 – 31 dicembre 2020 non può essere esposto né nella sezione I del quadro RU del modello Redditi SC2021, non trattandosi di un residuo della precedente annualità, né nella sezione IV dedicata al credito per le attività di R&S aggiornato alla legge n. 160/2019, al contribuente non sarà preclusa l’agevolazione.
In definitiva l’Agenzia ritiene che l’istante, ricorrendo tutti i presupposti alla base della misura agevolativa, potrà fruire del bonus in compensazione anche in assenza dell’indicazione del dato nel modello SC/2021, a patto che conservi la documentazione che possa comprovare il diritto maturato, da esibire all’Agenzia in caso di richiesta.
Ultimi articoli
Normativa e prassi 7 Novembre 2025
Immobili, le indennità di servitù dal 2024 rientrano nei redditi diversi
La nuova formulazione della norma di riferimento impone la tassazione delle somme percepite per la costituzione di diritti reali di godimento, anche se derivanti da esigenze di pubblica utilità L’indennità di servitù, corrisposta a titolo di saldo in relazione alla costituzione del diritto reale di godimento, come nel caso di una linea elettrica a servizio di un immobile ubicato in un’area interessata da un esproprio finalizzato alla realizzazione di un progetto di pubblica utilità, va tassata come reddito diverso.
Normativa e prassi 7 Novembre 2025
Liquidazione Iva di gruppo, focus sull’esonero dalla garanzia
In una risposta ad interpello l’Agenzia fa luce sui requisiti per fruirne con riguardo alle eccedenze di imposta a credito compensate tra le società che fanno parte del perimetro di liquidazione Con una risposta a un interpello, l’Agenzia fornisce chiarimenti sui requisiti per l’esonero dalla presentazione della garanzia per le eccedenze di credito Iva utilizzate in compensazione nell’ambito della liquidazione dell’Iva di gruppo (articolo 73 comma 3 del Dpr n.
Attualità 7 Novembre 2025
False comunicazioni dell’Agenzia anche a tema rimborsi
In caso di dubbi sulla veridicità delle comunicazioni ricevute apparentemente dalle Entrate, è sempre consigliabile consultare la pagina apposita sul sito istituzionale o rivolgersi all’assistenza Con l’avviso del 7 novembre, è descritta una falsa comunicazione in circolazione che, sfruttando illecitamente il logo dell’Agenzia delle entrate, informerebbe su un presunto rimborso fiscale €1495,39.
Attualità 6 Novembre 2025
Nuova campagna di phishing, sulla dichiarazione delle criptovalute
Una mail fraudolenta induce il destinatario a utilizzare un servizio telematico inesistente dell’Agenzia per effettuare la dichiarazione del proprio patrimonio in valuta virtuale L’Agenzia delle entrate segnala l’ennesimo caso di phishing finalizzato a ottenere i dati degli utenti.